Il Gip-Gup del Tribunale di Cosenza è stato aggredito nella serata di ieri, 22 dicembre, presso la sua abitazione. Ad avvicinarlo sono stati due uomini ancora non identificati, entrambi armati di bastoni.
Il giudice Giuseppe Greco, in servizio all’ufficio Gip-Gup del Tribunale di Cosenza, ha subito una violenta e gravosa aggressione nella serata di ieri, nei pressi della sua abitazione mentre rientrava da lavoro. Greco è infatti stato raggiunto da due uomini armati nel seminterrato della palazzina in cui vive, e nel quale si trova il garage privato che usa per parcheggiare la sua auto.
Le due figure, entrambe con il volto coperto e per questo ancora da identificare, hanno quindi cominciato a colpire il giudice con dei bastoni senza aprire bocca. La vittima ha cominciato ad urlare e a chiedere aiuto, richiamando l’attenzione di altri residenti scesi poi in strada per capire cosa stesse accadendo. Per via delle circostanze, dunque, i picchiatori si sono immediatamente dileguati, non lasciando alcuna traccia. Fortunatamente Greco non ha riportato ferite gravi, ma soffre comunque di una serie di contusioni e di tanto spavento.
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Sconcerto e sdegno da parte dell’Anm di Cosenza
Le indagini in merito all’aggressione di ieri notte ai danni di Giuseppe Greco sono ora condotte dalla Squadra mobile di Cosenza. Al momento, comunque, sull’episodio aleggia uno stretto riserbo. Tuttavia, secondo alcune ipotesi, si tratterebbe di un vero e proprio atto intimidatorio: un atto che viene condannato con forza dall’Associazione Nazionale Magistrati di Cosenza.
Proprio la sottosezione Anm di Cosenza, infatti, dopo aver appreso dell’aggressione, ha comunicato che “intende esprimere tutto il proprio sconcerto e sdegno per il grave episodio verificatosi, rappresentativo evidentemente di una subcultura della violenza che merita di essere censurata pubblicamente e perseguita penalmente”.
E ancora prosegue l’Anm, nella sua nota ufficiale: “Al collega va la piena solidarietà di tutta la sottosezione che coglie l’occasione per sottolineare che episodi così efferati dimostrano come in questo particolare momento storico i magistrati siano esposti a continui attacchi che tendono a delegittimarne l’operato e che in taluni casi, seppure sporadici, sconfinano addirittura in aggressioni fisiche violente”.
Nel comunicato, in merito a questi atti violenti l’associazione infine conclude: “Pur tuttavia simili gesti non intimoriscono, né condizionano l’esercizio delle funzioni giurisdizionali che resta immune da certe azioni inutilmente dimostrative, inidonee ad esercitare qualsiasi forma di pressione sul singolo magistrato o sulla intera categoria”.