E’ pronta la coalizione di centrosinistra in Toscana, Pd e Iv insieme per sconfiggere il centrodestra. Giani pronto per il dopo Rossi, senza la benedizione dell’ex governatore
Nel 2020 saranno tante le regioni pronte a cambiare guida. Dopo il risultato che ha visto la netta vittoria del centrodestra in Umbria, sarà tempo per Emilia Romagna, Puglia e Toscana di andare alle urne. I due mandati di Rossi, eletto in quota PD ed appartenente alla corrente più a sinistra dei dem si chiudono con un segno positivo.
Sebbene il rapporto sia stato tutt’altro che idilliaco con Matteo Renzi, la guida dei dem in Toscana non sembra aver lasciato malcontento. Ecco allora il nome di Eugenio Giani, anche lui proveniente dal Partito Democratico, e oggi in forza alla guida del Consiglio regionale.
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Secondo un sondaggio commissionato dal Pd nazionale alcune settimane fa alla società Emg Acqua di Fabrizio Masia, Giani sarebbe preferito dai toscani sia a Susanna Ceccardi (Lega) che ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di centrodestra di Grosseto. Un esito che però si potrebbe avere con il solo sostegno di tutte le forze di centrosinistra, e dunque anche con l’aiuto di Italia Viva dell’ex Presidente del Consiglio.
Sul nome di Eugenio Giani è arrivato subito l’endorsment di Matteo Renzi, che avrebbe avallato la scelta dei vertici del Pd. Forse è anche questo uno dei motivi per cui Enrico Rossi non ha nascosto il suo malcontento, mantenendo consueti toni distensivi ma sottolineando come a suo parere si possano valutare scelte alternative. “Rispettabilissimo ma da molti non condiviso – ha dichiarato Enrico Rossi – Penso che ci sia necessità nel cercare un nome alternativo in tempi rapidi“.
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Rossi sarebbe pronto ad offrire il suo sostegno a due assessori regionali che ambiscono alla successione, Stefania Saccardi e Vincenzo Ceccarelli. Il secondo, in vantaggio sulla prima nelle preferenze del governatore in carica. Scongiurato invece un progetto Umbria bis, che vorrebbe i dem alleati con il M5S.
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Se dovesse essere quello di Eugenio Giani il nome del candidato di centrosinistra, si legge tra le righe, è concreta la possibilità di dare ai renziani una regione da gestire. Infatti, così come accadde agli albori della sua ascesa politica è proprio dalla Toscana che potrebbe ripartire il consenso e il peso dell’ex premier. Dopo la calorosa apertura della Leopolda10 da parte di Nardella, sindaco di Firenze, mettere la bandierina sulla guida della Toscana significherebbe riconoscere alla neonata Italia Viva un peso politico di rilievo. Una possibilità che Rossi conosce e ha capito, fin da subito, quando all’alba della annuale convention fiorentina il governatore si espresse in maniera chiara contro chiunque in quota dem fosse stato intenzionato a partecipare ad una manifestazione che aveva il sapore di esodo anticipato.
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