Sardine: qual è il progetto? | “Un partito sarebbe mettere confini al mare”

Sono in molti a chiedersi quale sia il progetto finale del gruppo Le Sardine. Gli storici fondatori, un gruppo di ragazzi di provenienza mista, hanno raccontato a La Repubblica che non sognano di fondare un partito, ma allora, in che direzione si starebbero spingendo?

Sardine: qual è il progetto? | “Un partito sarebbe mettere confini al mare”

I lettori (e ancora di più gli elettori) sono sempre più confusi: tutti attoniti di fronte alla portata delle proteste sardiniane ma quello che viene da chiedersi a mesi di distanza è… “dove ci porterà tutto questo?” A rispondere sono proprio loro che attraverso l’inchiostro del quotidiano La Republica fanno sapere: “La forma stessa di un partito – si legge – sarebbe un oltraggio a ciò che è stato e che potrebbe essere. E non perché i partiti siano sbagliati, ma perché veniamo da una pentola e non è lì che vogliamo tornare. Chiedere che cornice dare a una rivolta è come mettere confini al mare. Puoi farlo, ma risulterai ridicolo. Noi ci chiediamo ogni giorno come fare e ci sentiamo ridicoli, inadatti e impreparati… ma finalmente liberi. L’unica certezza che abbiamo è che siamo stati sdraiati per troppo tempo. E che ora abbiamo bisogno di nuotare“. Straordinario, ma troppo confuso.

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Le sardine parlano del futuro della protesta – meteoweek

Poi continuano: “Le sardine – spiegano ancora – non esistono, non sono mai esistite. Sono state solo un pretesto. Potevano essere storioni, salmoni o stambecchi. La verità è che la pentola era pronta per scoppiare. Poteva farlo e lasciare tutti scottati. Per fortuna le sardine le hanno permesso semplicemente di fischiare. Non è stato grazie a noi, né tantomeno a chi ha organizzato le piazze dopo di noi. È stato grazie a un bisogno condiviso di tornare a sentirsi liberi“.

Liberi di esprimere pacificamente un pensiero e di farlo con il corpo, contro ogni tentativo di manipolazione imposto dai tunnel solipsistici dei social media. La condivisione dello stesso male ci ha resi alleati coesi, ha unito il fronte“.

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Immagine tratta dalla protesta pacifica delle sardine – meteoweek

Protesta? Sì, ne avevamo bisogno; unione? Sì, più che mai! Ma ora? i fondatori del movimento delle Sardine Andrea Garreffa, Roberto Morotti, Mattia Santori e Giulia Trappoloni sembrano sul punto di perdersi in un Paese che ha bisogno di trovare alla fine della Rivoluzione la sua via per la concretezza e la stabilità.

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