Sarraj apre alle truppe turche, oltre a quelle di quattro paesi tra i quali l’Italia, dopo l’ultimatum dell’esercito nazionale libico. Una richiesta di intervento che fa infuriare Putin mentre l’Onu chiede una soluzione politica
Tra eserciti autoproclamati, capi di stato esautorati, alleanze, minacce e ultimatum che si susseguono ad un ritmo incalzante la situazione in Libia si fa sempre più grave. Dopo il Memorandum d’Intesa firmato da Sarraj e Edogan l’autoproclamato esercito nazionale libico (Lna) guidato dal generale Khalifa Haftar ha infatti lanciato, per mezzo del portavoce Ahmed Al-Mismari, un ultimatum in cui si minaccia il bombardamento delle milizie regolari nel caso non lascino Tripoli e Sirte entro le 72 ore. “Una risposta all’annuncio da parte del governo di accordo nazionale di una richiesta di supporto logistico e tecnico alla Turchia“, scrive al-Mismari sulla sua pagina Facebook, aggiungendo “L’operazione ha provocato l’indebolimento delle capacità del nemico in diversi siti militari a Misurata. I nostri combattenti sono tornati alle loro basi sani e salvi. La guerra è un’opzione che siamo stati costretti a scegliere per liberare la Libia dalle milizie terroristiche che prendono ordini da Turchia e Qatar”
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Crisi in Libia, l’appello di Sarraj apre alle truppe turche
Pronta la risposta di Fayez al Sarraj, il legittimo Presidente del Consiglio Libico che ha chiesto a cinque “paesi amici”, in particolare Italia, Usa, Regno Unito, Algeria e Turchia di “attivare gli accordi di cooperazione di sicurezza per respingere l’attacco a Tripoli, condotto da qualsiasi gruppo armato” sottolineando la necessità per i cinque paesi di “cooperare con il governo di accordo nazionale nella lotta alle organizzazioni terroristiche“.
Con l’appello in pratica Sarraj apre alle truppe di Erdogan, sdoganando così l’accordo militare dopo che il Memorandum d’Intesa di una settimana fa aveva già sancito la cooperazione a livello logistico ed economico.
Sarraj apre alle truppe turche, le reazioni del mondo
“Siamo impegnati nella ricerca di una soluzione tempestiva della crisi libica: l’Italia nei prossimi giorni nominerà un inviato speciale per la Libia che risponderà al ministero degli Esteri e si occuperà di favorire il dialogo con le varie parti libiche” dichiara il Ministro degli esteri Luigi Di Maio, sottolineando l‘impegno italiano nella risoluzione della crisi per via diplomatica.
Di tutt’altro tenore le reazioni che arrivano dalla Russia, molto preoccupata per l’accordo militare tra Turchia e Libia, come riporta l’agenzia di stampa Interfax citando una velina interna del ministero degli Esteri russo.
“L’Onu continua con l’incessante impegno per arrivare a una posizione internazionale unita sulla crisi libica” dichiarano invece le Nazioni Unite con una nota affidata ai profili social “dobbiamo tornare al dialogo, tutelare le vite degli innocenti, porre fine ai combattimenti tra i fratelli, porre un freno alle interferenze straniere ed evitare ulteriori catastrofi per i civili“