Informazioni contrastanti, e una dinamica ancora tutta da capire. Sono tanti i dubbi intorno alla sparatoria di ieri a Mosca, proprio di fronte alla sede dell’intelligence russa.
Tre morti: due attentatori ed un poliziotto. E cinque feriti. E’, anzi dovrebbe essere questo al momento il bilancio dello scontro a fuoco che ieri è esploso di fronte alla sede dell’FSB, i servizi segreti russi. Perchè di certo c’è solo la grande confusione delle notizie diffuse. Quello che è avvenuto comunque sembra essere un assalto, in piena regola. Tre persone, armate di kalashnikov, hanno iniziato a sparare in piazza della Lubianka: periodo festivo, tanta gente per strada in una zona della capitale piena di negozi. Poteva essere una strage di ben maggiore entità. Due degli assalitori sarebbero stati neutralizzati dalle forze di sicurezza, il terzo arrestato dalla polizia mentre era in fuga, dopo un ulteriore scontro a fuoco.
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Una ricostruzione minimale, confusa, in cui i condizionali sono d’obbligo. Anche la stampa russa è poco chiara rispetto alla ricostruzione degli avvenimenti. Di certo si sa che la notizia, ieri, ha iniziato a circolare sui social, con video postati da normali cittadini in cui si sentivano nitidamente molti spari. A quel punto i media hanno iniziato a diffondere notizie più definite: RT, testata vicina al Cremlino, ha parlato di tre assalitori in azione di fronte alla sede dell’FSB. La notizia è stata poi confermata dall’agenzia Moskva, che fa riferimento all’amministrazione comunale di Mosca: “Tre uomini non identificati hanno fatto irruzione nell’edificio dell’FSB e hanno aperto il fuoco nella sala d’ingresso al pubblico. Nello scambio con la guardia della reception, due aggressori sono stati uccisi mentre uno di loro è corso fuori in strada, dove ha continuato a sparare, uccidendo un vigile di guardia” : questo il lancio dell’agenzia. L’ultimo assalitore sarebbe stato poi fermato intorno alle 19,15 dalle forze speciali. L’agenzia ha citato come fonte l’FSB. Poco dopo però lo stesso FSB ha smentito la storia dei tre assalitori, precisando che a sparare è stato “un uomo solo” e che “non è penetrato” nell’edificio. La notizia dell’agenzia Moskva a quel punto è stata cancellata dal sito.
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Il timore è che sulla vicenda stia calando la nebbia, per volontà delle istituzioni. Un insabbiamento, una censura che in una nazione come la Russia non appare impossibile.