Numeri poco confortanti tra il 2009 e il 2018: si registra un -60mila nel settore non agricolo. Leggera ripresa dal 2017 con un +0,22%. La Lombardia resta la regione di riferimento in Italia
Il nostro paese ha perso, negli ultimi dieci anni, oltre 60 mila imprese, con un leggero recupero mostrato nell’anno 2017. E’ il quadro complessivo del rapporto Inps sulle imprese (riferito al settore non agricolo) che illustra lo storico dal 2009. Si passa dal 1.716.948 imprese di dieci anni fa, al 1.655.982 del 2018. Un calo progressivo, invertito però nel 2017 e il suo +0.22% che rappresenta una novità assoluta per l’Italia.
Trend confermato dai dati incoraggianti sui lavoratori attivi: +2.68% nel 2018. E nello stesso anno cresce anche la somma totale dei contributi annui versati: circa 134 miliardi di euro. Qui la variazione percentuale è pari a +3,32% rispetto all’anno precedente.
L’Inps – complessivamente – osserva una diminuzione fino al 2014 (meno accentuata dal 2009 al 2012) e un successivo andamento altalenante. Sulle posizioni lavorative, invece, si osserva un andamento simile con una diminuzione più regolare dal 2009 al 2014. A seguire, l’inversione di tendenza con un aumento altrettanto regolare dal 2014 in poi.
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La Lombardia punto di riferimento per le imprese
La Regione con la maggior presenza di imprese è – secondo l’Inps – la Lombardia, che ne presenta nel proprio territorio il 17,26%. Fanalino di coda è la Valle d’Aosta, con lo 0,26%. Anche le posizioni lavorative risultano concentrate in Lombardia e nel Lazio con percentuali, rispettivamente, al 25,61% e al 13,09.
Numeri interessanti sul fronte contributi. Sono stati maggiormente versati nella Regioni del Nord-Ovest con 54,5 miliardi di euro nel 2018; a seguire il Nord-Est con 32,3 miliardi, quelle del Centro con 29, quelle del Sud con 13 miliardi e infine quelle delle Isole con 5,1 miliardi di euro.