I due trattamenti sono rimborsabili e promettono una migliore qualità di vita per le persone affette da Aids. Queste nuove terapie sono state anche recentemente inserite nelle Linee guida 2019 dell’Eacs.
Promettono di “migliorare la qualità di vita delle persone Hiv-positive, massimizzare aderenza e persistenza al trattamento”. Sono le due nuove opzioni terapeutiche contro il virus dell’Aids, disponibili ora anche in Italia.
Lo comunica Msd Italia, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della determina dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che prevede il rimborso dei due trattamenti doravirina e doravirina in combinazione a dose fissa con lamivudina e tenofovir disoproxil fumarato.
“L’arrivo di una nuova arma terapeutica è una buona notizia sia per le persone con Hiv che per la collettività – afferma Andrea Antinori, direttore Unità operativa complessa Immunodeficienze virali Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma– perché è vero che per l’Hiv abbiamo a disposizione numerosi farmaci provenienti da diverse classi antiretrovirali, ma molte volte – sottolinea l’esperto – a causa di diverse limitazioni (interazioni con altri farmaci, resistenze, problemi metabolici eccetera), l’armamentario terapeutico non è così ampio. Quindi avere a disposizione farmaci di documentata efficacia e sicurezza è sicuramente un vantaggio”.
Leggi anche: Panama. Rissa tra bande nel carcere di Pacar: 12 morti e decine di feriti gravi
Leggi anche: I giocatori della Roma Zaniolo e Mancini cantano “Bella Ciao”
“La Doravirina – spiega Antinori – è l’ultima molecola arrivata in una classe storica che conosciamo molto bene, e che ha avuto e ha tutt’oggi una rilevanza importante nella terapia dell’Hiv. Ma rispetto agli altri farmaci già presenti in questa classe, ha dimostrato di sviluppare resistenze molto più lentamente e raramente. Questo perché ha un’alta barriera genetica che finora è stata più tipica di altre classi. Inoltre ha un alto profilo di sicurezza dal punto di vista metabolico e impatta davvero poco sul profilo lipidico, e sappiamo quanto sia importante visto che il rischio cardiovascolare nei pazienti sieropositivi è aumentato”.
“L’arrivo di nuove terapie – ribadisce Antinori – è importante anche per la collettività: garantire una soppressione virologica stabile è un aspetto molto importante anche per ridurre la circolazione del virus – precisa – Oggi possiamo dire che la circolazione del virus Hiv non è alimentata dai soggetti sieropositivi in trattamento con viremia soppressa, ma esclusivamente dalle persone che hanno un’infezione da Hiv e non sanno di averla”.
Doravirina – riferisce una nota – è disponibile come singolo farmaco in associazione con altri medicinali antiretrovirali, per il trattamento di adulti con infezione da Hiv-1 senza evidenza di resistenza, pregressa o attuale, alla classe degli Nnrti (inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa); come regime di combinazione a dose fissa di tre farmaci (doravirina con lamivudina e tenofovir disoproxil fumarato) per il trattamento di adulti con infezione da Hiv-1 senza evidenza di resistenza, pregressa o attuale, alla classe degli Nnrti, lamivudina o tenofovir disoproxil fumarato.
L’approvazione da parte dell’Aifa di doravirina e della combinazione a dose fissa doravirina, lamivudina e tenofovir disoproxil fumarato è basata sui risultati degli studi di fase III Drive-Ahead, Drive-Forward e Drive-Shift, che hanno valutato il profilo di efficacia e sicurezza dei due farmaci. Queste nuove terapie sono state anche recentemente inserite nelle Linee guida 2019 dell’Eacs(European Aids Clinical Society) come regimi raccomandati in prima linea e con un buon profilo di tollerabilità e poche interazioni farmacologiche.
“Sono 30 anni che Msd guida l’innovazione per cronicizzare, in buona salute, una malattia che si credeva invincibile e mortale – dichiara Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di Msd Italia – Siamo in prima linea sin da quando il virus ha fatto la sua comparsa e il nostro impegno non è mai rallentato. Questi due nuovi farmaci rappresentano la conferma ulteriore del nostro impegno in ricerca”.