Caterina Glorioso, questo il nome della soldatessa, si è oggi suicidata sotto la metro di Roma, sparandosi con la pistola d’ordinanza. A spiegare le motivazioni del suo gesto, la vittima ha lasciato una lettera di 15 pagine.
Ha lasciato una lettera di 15 pagine, Caterina Glorioso, la soldatessa che oggi si è tolta la vita sotto la metro di Roma, nella stazione Flaminio. In quelle parole la vittima ha cercato di spiegare i motivi del suo tragico gesto, motivi che parrebbero legati a ragioni personali.
La lunga lettera è ora al vaglio del pm e del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia. In merito al caso è stato aperto un fascicolo in cui si ipotizza il reato di istigazione al suicidio. Questa mattina sul posto, insieme al pm di turno della Procura ordinaria sono giunti anche i carabinieri e i soccorsi del 118, oltre che il pm di turno della Procura militare.
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Meloni e i 5 Stelle: necessarie le leggi sul sostegno psicologico militare
In merito alla gravosa tragedia avvenuta nella Capitale, e che ha visto coinvolta la soldatessa trentenne di origini campane, si sono espresse anche diverse figure politiche. In particolare, le prime dichiarazioni di cordoglio sono giunte da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e dai membri del Movimento 5 Stelle.
Meloni ha infatti condiviso attraverso il suo account su Twitter un messaggio di vicinanza alla famiglia della soldatessa: “Ci lascia sgomenti la terribile notizia della morte di Caterina Glorioso, giovane militare in servizio nell’operazione ‘Strade Sicure’. Fratelli d’Italia esprime cordoglio e vicinanza ai suoi famigliari e all’Esercito Italiano”.
Insieme a lei, anche i i senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Difesa di Palazzo Madama. “Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari della soldatessa che si è tolta la vita oggi a Roma. Questo è il quarto suicidio in due anni di militari in servizio nell’operazione Strade Sicure dell’Esercito Italiano”, affermano i pentastellati.
E proseguono: “Un fenomeno tragico e inaccettabile che richiede provvedimenti immediati da parte della Difesa a tutela del benessere del personale impiegato in questa come in tutte le operazioni, in Patria e all’estero. Una tematica da sempre al centro dell’azione politica del Movimento 5 Stelle che su questo ha condotto indagini conoscitive in Parlamento e proposto leggi sul sostegno psicologico militare“.