Treviso, pakistano sfruttava braccianti stranieri, arrestato dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro locale con i colleghi di Cessalto. Vivevano in condizioni disumane ed erano obbligati a pagarlo.
Treviso, pakistano sfruttava braccianti stranieri, arrestato dai Carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro locale. L’indagine, iniziata lo scorso ottobre, ha accertato che i lavoratori vivevano a Cessalto, nella sede di una azienda agricola, in condizioni di indigenza umana.
Il pakistano, 27 anni, sfruttava 18 persone, tra cui vari connazionali, facendoli vivere in un tugurio, in condizioni disumane e pretendendo anche un pagamento per i ‘servizi’ offerti. Il pakistano trasportava le vittime sfruttate caricandoli su furgoni privi di assicurazione e bollino di revisione. Per giunta i conducenti erano senza patente nelle campagne delle province di Treviso, Venezia e Pordenone. Oltre ad essere sottopagati, i braccianti versavano 4 Euro al giorno per il trasporto, 50 euro al mese per i pasti, che consistevano solo in pane e fagioli. E altri 100 euro al mese per posti letto fatiscenti.
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A Treviso, pakistano sfruttava braccianti stranieri, arrestato per averli ridotti in semi-schiavitù: li obbligava a svegliarsi alle 4.30/5 del mattino, per prepararsi con i pochi mezzi a disposizione e poter essere pronti alla partenza. Raggiungevano i campi un paio d’ore dopo. I carabinieri hanno scoperto condizioni abitative al di sotto degli standard minimi di pulizia e con i servizi con condizioni igienico-sanitarie assolutamente precarie.