Questa mattina a Napoli, nel terzo rituale appuntamento con il miracolo, il santo non ha deluso i fedeli accorsi ed i cittadini tutti.
Il sangue di San Gennaro si è sciolto. Nel giorno del cosiddetto “miracolo laico” il prodigio è avvenuto alle 10:37 all’interno della cappella del Tesoro del Santo nel Duomo di Napoli, gestita dalla Deputazione di San Gennaro e dunque di proprietà della città e non della Curia. Si tratta del terzo rituale appuntamento con il miracolo, dopo quello del primo sabato di maggio e quello del 19 settembre, giorno in cui in città, si festeggia il Santo Patrono.
L’evento, come detto, si verifica tre volte l’anno, raccogliendo ogni volta, folle di fedeli pronte ad assistere ad ogni costo ad uno dei momenti più simbolici della storia della città partenopea. Parliamo della liquefazione del sangue, che secondo la tradizione fu raccolto dal corpo del santo patrono della città dopo il suo martirio.
La cerimonia prevede l’estrazione di un’ampolla con il presunto sangue da una nicchia della reale cappella del Tesoro di San Gennaro, nel Duomo di Napoli, e la successiva esibizione ai fedeli.
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L’ampolla ha la forma di una grossa lente di ingrandimento, con il manico in argento e un compartimento formato da due vetri al posto della lente. Tra i due vetri sono sistemati due piccoli contenitori, anch’essi di vetro. Il più piccolo è quasi vuoto, mentre il secondo, più grande e tondeggiante, è per metà pieno di una sostanza che quando l’ampolla viene estratta appare solida e di un rosso molto scuro.
Dopo averla estratta, l’arcivescovo di Napoli inizia a scuoterla con movimenti tramandati dalla tradizione: la rovescia più volte, facendo ampi gesti che i fedeli possono scorgere anche in lontananza.
Dopo poco, la sostanza contenuta nel contenitore più grande inizia a mostrare le proprietà di un liquido: è la famosa “liquefazione”, che avviene quasi sempre ed è considerata un segno di buon auspicio. L’ampolla viene quindi mostrata ai fedeli. In merito al processo di liquefazione del sangue del santo, qualche tempo fa in un articolo apparso su “Nature”, alcuni scienziati del Cicap, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, diretti da Luigi Garlaschelli, hanno mostrato di aver ottenuto una sostanza dal colore del sangue utilizzando molisite, un minerale presente sul Vesuvio, sale da cucina e carbonato di calcio. Secondo il loro studio, l’origine del ‘miracolo’ di San Gennaro risiederebbe quindi, nelle proprietà “tissotropiche”di questa sostanza, cioè la sua capacità di passare dallo stato solido a quello liquido, se agitata.
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