Banca Popolare di Bari, il ministro Boccia a Di Maio: “Non decide la politica”

Il titolare degli Affari Regionali e Autonomie: “Ognuno faccia le cose di sua competenza. Fare ghigliottine anticipate non serve a nulla, aspettiamo prima il lavoro della magistratura. Risparmiatori? Saranno tutelati”

Il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia risponde a Di Maio, che aveva chiesto chiarezza sui responsabili del caso Banca Popolare di Bari. Nomi e responsabilità in primo piano, la richiesta del pentastellato. Il dem rispedisce al mittente possibili ghigliottine anticipate. “Di Maio vuole rendere pubblico l’elenco di chi ha ottenuto prestiti e non ha restituito? Non so se sia possibile rendere pubblici elenchi di attività private”.

“Mi sembra – prosegue – una cosa abbastanza poco opportuna. Ci penserà lo Stato con le leggi, non noi con la ghigliottina anticipata. Mettere sul patibolo nomi e persone che vantaggi porta? E’ rischioso per le aziende e per gli stessi lavoratori coinvolti”.

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“Chi ha sbagliato pagherà, ma non facciamo processi anticipati”

Il ministro lancia una frecciata a Di Maio, alleato di governo. “Ognuno faccia le cose di sua competenza… – puntualizza – Quando lo Stato sarà intervenuto e la magistratura avrà accertato che alcune persone hanno commesso reati, quei nomi potranno essere di dominio pubblico. Non prima, non è corretto”.

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Nessun allarmismo da lanciare, infine, ai risparmiatori. Dal governo giunge forte e chiaro un messaggio distensivo. “Cosa rischiano? Zero, assolutamente zero – assicura il ministro Boccia – la Popolare di Bari ha una sua forza, peraltro nota. Lo sanno gli stessi pugliesi. Evitiamo, come avvenuto inopportunamente in questi giorni, di lanciare messaggi di allarmismo diffuso. Ancor di più deve evitarlo la politica. Vanno fatte delle riflessioni aspettando il responso della magistratura, non uniamoci – conclude – al grido di paura che serpeggia”.

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