Dopo l’abbandono del Movimento da parte di tre senatori, il leader della Lega interviene: “Non ne potevano più dei Bonafede, Conte e Di Maio”.
Parole dure del leader della Lega Matteo Salvini, all’indomani della fuoriuscita dei senatori grillini dal Movimento 5 Stelle. “Di solito – afferma a Napoli Salvini – i parlamentari lasciano l’opposizione per andare in maggioranza. I due senatori campani hanno lasciato la maggioranza per andare all’opposizione perché non ne potevano più dei Bonafede, Conte e Di Maio“.
“Lo hanno fatto senza che nessuno abbia promesso loro niente per il futuro“, ha aggiunto. E a chi gli chiede se intenda querelare, Salvini risponde: “Se qualcuno andrà avanti a parlare di soldi, di mercato delle vacche, di un tanto al chilo sarò costretto a farlo”.
I senatori Cinque Stelle Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro, infatti, hanno formalizzato il loro addio al Movimento a favore della Lega. Una decisione accolta con favore da Salvini, che ha subito commentato: “Porte aperte per chi, con coerenza, competenza e serietà, ha idee positive per l’Italia e non è succube del Pd. Su riforma ed efficienza della giustizia e rilancio delle università italiane”.
Leggi anche: Processo Borsellino, in aula scoppia una lite. Udienza sospesa
Leggi anche: Rousseau | sei coordinatori e dodici: “facilitatori” per affiancare Di Maio
Proprio ieri, il senatore Grassi aveva scritto in una lettera che il suo dissenso “non nasce da un mio cambiamento di opinioni, bensì dalla determinazione dei vertici del Movimento di guidare il paese con la granitica convinzione di essere i depositari del vero e di poter assumere ogni decisione in totale solitudine. Gli effetti di questo modo di procedere sono così gravi ed evidenti (a chi vuol vedere) da non dover neppure essere esposti”.
“Basti l’esempio della gestione dell’ex ilva – prosegue – per dar conto dell’assenza di una programmazione nella gestione delle crisi. Oggi, forte di una reciproca stima costruita nei mesi appena trascorsi, la Lega, Partito sardo d’azione – Salvini premier mi offre, a fronte di un evidente fallimento della mia iniziale esperienza, una seconda opportunità per raggiungere quegli obiettivi“.
“L’impossibilità di intervenire sulle ragioni strutturali della giustizia e sulle necessarie e non più rinviabili riforme nel settore mi ha indotto ad iniziare questo percorso con la Lega – aveva affermato anche Urraro – con cui si era avviata una proficua interlocuzione sui temi”.
Stesso commento anche per Lucidi: “Sono onorato di iniziare questo percorso politico, sia a livello nazionale sia locale con i tanti colleghi umbri in regione e nei vari consigli comunali”.