Le conseguenze della vittoria di Boris Johnson e della messa in atto del provvedimento ribattezzato Brexit.
La notizia più importante della settimana, sul fronte della politica estera, è la vittoria dei Tories alle elezioni in Regno Unito. Boris Johnson ha ottenuto la fiducia degli aventi diritto al voto e porterà avanti la causa del partito che rappresenta. La più importante conseguenza di questa tornata elettorale nella terra d’Albione non può che essere la questione Brexit. Lo stesso leader del Partito Conservatore ha posto questo provvedimento, di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, al centro del suo programma. Per questo motivo bisogna interrogarsi sulle conseguenze di questa grande novità che non può riguardare solo gli stati che compongono il Regno Unito. Anche perchè sono tanti gli italiani residenti in Gran Bretagna, pertanto bisogna capire quale sarà la loro sorte.
Sono circa 700mila i nostri connazionali che, soprattutto per motivi di lavoro, hanno attualmente residenza in Gran Bretagna. La percentuale di italiani che vivono a Londra e dintorni ammonta al 20% rispetto a tutti i cittadini europei che hanno scelto il Regno Unito come luogo in cui vivere. Tra questi, coloro i quali vi risiedono da almeno 5 anni dovranno richiedere il cosiddetto settled status, ovvero il permesso di residenza permanente. È questo l’unico modo per riuscire a restare senza subire conseguenze. Chi risiede in Gran Bretagna da meno di cinque anni, invece, dovrà richiedere il pre-settled status, ovvero il permesso temporaneo. Questo status resterà valido finchè colui che lo richiede e ottiene non raggiungerà i dieci anni di residenza nei Paesi coinvolti dalla Brexit.
L’applicazione della Brexit prevede anche l’introduzione di nuove norme per regolare l’ingresso di immigrati senza qualifiche o titoli di studio. Dobbiamo anche aggiungere alcune novità per quanto riguarda i turisti che intendono raggiungere il Regno Unito per pochi giorni. Verrà infatti emesso un visto che bisognerà richiedere almeno tre giorni prima della partenza. Questo visto avrà una validità massima di tre mesi e servirà per poter circolare in Gran Bretagna senza ripercussioni. Chi deciderà di trattenersi oltre il periodo di durata del visto, dovrà richiedere un regolare permesso di lavoro.
L’ultima cosa da sapere riguarda proprio chi intende fare un viaggio in Gran Bretagna. Il semplice documento di identità non basterà più per imbarcarsi sui voli che portano a Londra, Dublino, Manchester e così via. Sarà infatti necessario munirsi di passaporto, visto e considerato che i Paesi britannici non faranno più parte dell’Unione Europea.