Pigmenti cancerogeni per tatuaggi ritirati dal commercio - meteoweek
Quali sono i nomi dei pigmenti per tatuaggi ritirati negli ultimi provvedimenti del ministero della Salute e perché sono stati banditi? Sono tanti e sono cancerogeni o provocano allergia.
Disposto dal ministero della Salute il “divieto di commercializzazione, il ritiro e il richiamo” per alcuni pigmenti per tatuaggi, nei mesi scorsi.
Ultimo, il pigmento di nome ‘Golden Yellow‘ (lotto 10/31/20121), prodotto in Usa. Il rischio è che sia “cancerogeno” a causa presenza di “ammine aromatiche vietate da risoluzione Ue“.
A produrlo ‘Intenze Products Inc’ di Rochelle Park Stati Uniti.
L’indagine sui campioni è stata eseguita “dai tecnici del Comprensorio sanitario di Bolzano, Servizio igiene.
Il campione è stato prelevato presso la Ditta Exodus sas di Bolzano”, come riporta l’agenzia Adnkronos.
Non è la prima volta che avvenga campionamento e ritiro di pigmenti: ad ottobre, il ministero della Salute aveva preso provvedimenti riguardo ad un caso riguardante un altro pigmento per tatuaggi, la cui tinta era di colore verde, il “Lime Green”.
La marca era la stessa, “Intenze” prodotto in Usa – lotto SS274. Stavolta si trattava di un singolo lotto che sbarcato in Italia e distribuito dalla ditta 151SRLS di Torino.
Ugualmente in quel caso, l’articolo era stato vietato al commercio e sottoposto a ritiro e richiamo.
Stessa cosa per i pigmenti segnalati a fine maggio, il “Rose Satin” della Eternal Ink e il “Perma Blend – Queens Red”, marca Permablend Pigments, lotto PBQH181812, sospettato di essere cancerogeno.
Tra il 21 e il 26 marzo, erano stati individuati addirittura nove pigmenti da ritirare dal mercato, perché contenenti sostanze che cancerogene o allergiche, dopo un altro provvedimento del ministero della Salute.
Gli inchiostri, di origini statunitensi, erano il Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris.
“Gli articoli – si leggeva a marzo – sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo”. Il motivo? Rinvenute sostanze come ammine aromatiche, toluidina e anisidina, idrocarburi policicliciaromatici, ed altri elementi annoverati come cancerogeni. A regolare le indagini e il divieto di utilizzo, la non conformità alla direttiva europea del 2008.
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