Mes, accolte le modifiche del M5S

La maggioranza accoglie le richieste di modifica al Mes proposte dal Movimento 5 Stelle. Che si dichiara soddisfatto. A gennaio nuovo round in parlamento.

Alla fine, sembra che un accordo sia stato trovato. Il clima nella maggioranza intorno all’approvazione del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità (o Fondo Salva Stati) torna ad essere sereno. Fonti interne al Movimento 5 Stelle raccontano di un equilibrio ritrovato. E quindi si parla chiaramente di soddisfazione per la risoluzione di maggioranza che accoglie le modifiche proposte dai grillini.

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L’accordo, raggiunto in nottata, prevederebbe la conferma della logica a pacchetto e un appuntamento fissato a gennaio per “un nuovo round in Parlamento”. Le indiscrezioni, provenienti da fonti interne al Movimento, confermerebbero anche un altro passaggio importante: “Ci sarà il pieno coinvolgimento del Parlamento prima dei prossimi passi sul Mes. Ogni decisione verrà presa ascoltando le Camere, non firmeremo nulla al buio”. Ad esprimersi, sempre la “gola profonda” che racconta degli umori dentro il gruppo pentastellato subito dopo la fine delle trattative.

Ma la scadenza più urgente ed inevitabile da rispettare è molto prima di gennaio. 12 e 13 dicembre: in quei giorni si svolgeranno le sedute del Consiglio Europeo a cui sarà indispensabile arrivare con le idee chiare. Forse è stata questa scadenza a convincere le parti a trovare un accordo. Oppure la necessità di trovare una sintesi per evitare una rottura che avrebbe inevitabilmente messo in crisi il Governo.

SETTIMANA IMPORTANTE PER LA MANOVRA
Il Premier Conte

Comunque sia, almeno sulla base di queste indiscrezioni, un risultato c’è. E’ stato dunque di fatto anticipato il contenuto dell’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte alle Camere che precederà il voto sulla risoluzione.

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Tensioni risolte? Non è ancora chiaro, perchè una parte di parlamentari 5 Stelle continuano ad essere molto critici nei confronti del Fondo Salva Stati. Una nutrita pattuglia di deputati e senatori tra cui spiccano, per dubbi ed opposizione al voto favorevole, Gianluigi Paragone, Elio Lannutti e Danilo Toninelli. Figure importanti, capaci di creare consenso ed attirare sulle proprie posizioni altri colleghi. Al punto da far venire a Di Maio più di un dubbio sulla tenuta dei gruppi parlamentari.

La situazione pare risolta, anche se l’impressione è che si sia di fatto voluto rinviare il problema a gennaio. Restano le polemiche: quelle dell’opposizione, che per bocca di Giorgia Meloni ha dichiarato: “Era chiaro, il M5S avrebbe fatto finta di ottenere qualcosa prima di cedere. Ma il M5S voleva l’uscita dal Mes, era nel loro programma”.

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