Il padre del tanto discusso trattamento , è deceduto a Torino in seguito al sopraggiungere di una grave malattia
Davide Vannoni, famoso inventore del controverso “metodo stamina”, è morto oggi a Torino, dopo un lungo periodo di ricovero in ospedale, a seguito di un male incurabile.
Vannoni, cinquantatre anni, scienziato e politico, nel 2007 sperimenta personalmente una terapia in Ucraina, ritenendo di aver avuto degli inattesi benedici, decide dunque importare questa cura del tutto alternativa, in Italia.
La sua idea, consiste nel considerare, le cellule staminali (in particolare quelle di un certo tipo, dette mesenchimali) come curatrici di diverse malattie, specie quelle neurodegenerative. Il metodo messo a punto da Vannoni non è pubblico e la richiesta di brevetto, fatta in quel periodo e presentata negli Stati Uniti viene respinta. Ciononostante “Stamina Foundation” da lui fondata, riesce a ottenere il parere favorevole di Aifa e Regione Lombardia come cura compassionevole e gratuita da somministrare presso una struttura pubblica, gli Ospedali Civili di Brescia.
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Da quel momento prende il via un vero e proprio braccio di ferro che prosegue per diversi anni con la procura di Torino che accusa Vannoni di truffare i pazienti e molte istituzioni che invece gli confermano la sua fiducia. il 18 marzo 2015 Vannoni aveva patteggiato davanti al pm di Torino Raffaele Guariniello una pena a un anno e dieci mesi, pena poi sospesa, con l’impegno a non praticare più in Italia la terapia. Ma in realtà aveva continuatto ad operare all’estero, in Gerorgia e per questo era stato arrestato. Nessun trial clinico accettato dalla comunità scientifica internazionale riconosce l’effettiva efficacia del metodo Vannoni, ma pazienti senza altra speranza di guarigione spendono decine di migliaia di euro per sottoporsi alle sue cure, convinti di averne dei miglioramenti.
Compe provato da numerose indagini, e accertamenti di laboratorio, il trattamento non aveva alcuna validità scientifica, ma diventò assai popolare in quegli anni, al punto da raccogliere tanto sostegno mediatico, anche grazie ad alcuni servizi della trasmissione televisiva “Le Iene“.
Tale interesse mediatico, fece si che le famiglie di persone gravemente ammalate chiedessero di poter accedere al trattamento, spingendo il governo dell’epoca ad autorizzare una sua diversa sperimentazione ed il proseguimento delle cosiddette”cure compassionevoli”. Numerosi, nel corso degli anni, i personaggi pubblici ed i partiti politici, tra questi il Movimento 5Stelle, schiarati a favore di Stamina, ritenendo che il trattamento fosse efficace, nonostante di prove scientifiche e di una corretta revisione medica, che ne potessero garantire almeno in teoria una relativa efficacia.
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