Azione delle fiamme gialle all’insegna di perquisizioni e sequestri, con l’intento di chiarire dinamiche e situazioni che hanno portato alla tragedia del ponte Morandi.
Da questa mattina i militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Genova, su delega della locale Procura, stanno eseguendo perquisizioni e sequestri presso gli uffici di Autostrade per l’Italia, Spea Engineering Spa e Pavimental Spa. L’operazione , coordinata dalla Procura di Genova, scaturisce dall’esame dell’ingente documentazione sequestrata nell’ambito del procedimento penale relativo al crollo del Ponte Morandi. “Sono emersi – si legge in una nota della Gdf – elementi indiziari in ordine a criticità sulla sicurezza delle barriere integrate modello “Integautos”, con specifico riferimento a quelle del primo tronco autostradale, ove sono stati registrati anche alcuni sinistri”. I militari stanno ricercando documenti tecnici, quali progetti, relazioni di calcolo, collaudi e omologazione dei materiali e amministrativo-contabili, quali l’inquadramento economico e contrattuale.
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Intanto, slitta a Marzo, la consegna della perizia sulle cause del crollo dello stesso ponte Morandi. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini, che ha accolto la richiesta dei tre periti incaricati di elaborare la perizia. I super tecnici, avrebbero dovuto consegnare il lavoro nella seconda metà di questo mese.
Gli stessi ingegneri hanno dunque chiesto al giudice altri tre mesi di tempo vista l’enorme mole di materiale e documenti da visionare. Oltre alla consegna della perizia, verrà realizzato un modello in tre dimensioni che servirà a riprodurre alla perfezione il momento del crollo.
La perizia, escluse ulteriori proroghe dovrà essere consegnata il 14 Marzo 2020, e discussa successivamente all’udienza del 22 Aprile 2020. La procura aveva formulato una richiesta di incidente probatorio con quaranta quesiti, che ripercorreranno la storia del ponte fino al giorno del disastro. Il primo incidente probatorio, quello sullo stato del viadotto al momento del crollo, è già concluso.
Inoltre, i periti, incaricati dal giudice per le indagini preliminari, sentiranno Giancarlo Lorenzetto, il camionista caduto nell’alveo del Polcevera nel crollo del ponte Morandi e sopravvissuto miracolosamente. La sua testimonianza, servirà, unita agli altri elementi raccolti dai tecnici, a ricostruire il momento esatto in cui il viadotto è collassato. Oltre ai suddetti periti, saranno presenti anche i vari consulenti legati alle indagini, che però non potranno fare direttamente domande, ma al massimo sollecitarle.
Resta dunque l’attesa, per un procedimento che proverà a chiarire, il più possibile l’esatta dinamica del crollo del ponte Morandi, evidenziando fin quando possibile i limiti nella struttura, dovuti anche all’incuria, che hanno causato l’assurda tragedia.