Affetto da una malattia rarissima – è l’unico in Italia affetto da Sifdn (anemia sideroblastica con immunodeficienza delle cellule B) – il piccolo Gabriele ha lasciato l’ospedale. Il trapianto, a cui si è sottoposto un mese fa, è andato a buon termine.
E’ l’unico in Italia ad essere affetto da anemia sideroblastica con immunodeficienza delle cellule B, una malattia genetica rarissima. In tutto il mondo sono in venti ad averla. Eppure, nonostante abbia solo due anni, il piccolo Gabriele ce la sta facendo. Gabry Little Hero: così i genitori hanno chiamato la pagina Facebook tramite cui hanno raccontato la storia del loro piccolo. Una decisione, quella di rendere pubblica la storia della malattia del bambino, che non è stata semplice.
Ma necessaria: “Abbiamo deciso, fin dal principio, di raccontare la storia di Gabriele e della sua malattia come messaggio di sensibilizzazione alla donazione di midollo osseo“ spiega il padre di Gabriele, Cristiano. “Purtroppo spesso non si è nemmeno a conoscenza della possibilità di un tale intervento e di un tale cura. Ci sono 1800 pazienti solo in Italia che aspettano un donatore, sono tantissimi: il nostro esempio positivo spero possa invogliare le persone a donare, perché una scelta del genere può davvero regalare una vita”.
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La loro scelta in qualche modo ha pagato: Gabriele ha trovato un donatore. Il trapianto è andato bene, ed ora può usicre dall’ospedale. “Solo gioia pura, riabbracciare mio figlio dopo 37 giorni di isolamento è meraviglioso“. A parlare è sempre il papà di Gabriele, che non ha voluto nascondere la sua gioia nemmeno alla stampa. “Il percorso è ancora lungo – aggiunge – ma adesso la strada è in discesa”. Ad un mese dal trapianto, il bambino sta bene. Ha avuto una reazione positiva, i medici hanno deciso che poteva lasciare l’ospedale, gli Spedali di Brescia.
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“Abbiamo aspettato che ci fossero segnali di attecchimento e per tutto il tempo mio figlio è stato ricoverato in reparto, in una zona completamente sterile. Solo mia moglie aveva accesso, io lo guardavo attraverso il vetro. Mi è mancato moltissimo il contatto con lui” aggiunge Cristiano. “Adesso siamo in queste casette adiacenti all’ospedale messe a disposizione da parte di associazioni per facilitare tutti i controlli di cui Gabriele ha bisogno. Se tutto procede nella norma potremo tornare lentamente a una vita normale”.
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