Ylenia Carrisi le indagini continuano? A parlare del caso è stata Roberta Bruzzone che ha fatto la sua attenta analisi e parla di suicidio.
Le indagini attorno alla scomparsa di Ylenia Carrisi non si sono mai fermate. A cercare di far luce sue ciò che sarebbe potuto accadere alla figlia di Albano Carrisi e Romina Power potrebbe essere Roberta Bruzzone, la criminologa più famosa d’Italia.
La Bruzzote potrebbe esser stata ingaggiata dai Carrisi per continuare le indagini sulla scomparsa della primogenite? Oggi più che mai, Romina Power continua a cercare la figlia in vita ma l’attenta analisi della criminologa toglie quasi completamente la speranza.
Ylenia Carrisi è scomparsa il 31 dicembre del 1993 anche se la notizia venne poi diffusa il 6 gennaio del 1994. La figlia di Albano Carrisi voleva vivere a modo proprio. Probabilmente stanca del mondo dello spettacolo, vola a Londra dove seguirà gli studi ma anche in questo caso, poco tempo prima della conclusione del percorso di studi decide di voler girare il mondo e la prima tappa è quella di New Orleans dove ad aspettarla c’era il fidanzato Alexander Masakela. L’uomo venne accusato di avere a che fare con la scomparsa di Ylenia Carrisi, ma poco dopo venne rilasciato per la carenza di prove.
Romina Carrisi ha sempre richiesto di non chiudere le indagini, di continuare a cercare la figlia in quanto sia convinta che la donna sia ancora viva. La convinzione dell’artista americana nasce dal fatto che Ylenia ha sempre cercato il suo posto nel mondo, come dimostrato dalle azioni che ha messo in atto prima di andare nella città di New Orleans spinta da tanti desideri e forse anche dalla necessità di spegnere i riflettori su sé stessa insieme alle aspettative che gli avevano su lei che era la primogenita di Albano Carrisi e Romina Power.
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Roberta Bruzzone ha esaminato il caso di Ylenia Carrisi per il settimanale DiPiù affermando come questo “sembra davvero essere l’ultimo capitolo di una vicenda destinata, a mio parere, a rimanere avvolta nel mistero più fitto“.
La criminologa, famosa per il suo impegno in diversi casi di cronaca, ha nella sua analisi del caso continua dicendo: “In tutta franchezza anche io sono dello stesso avviso. Esistono numerosi elementi di interesse personologico che lasciano pensare che Ylenia abbia deciso di porre fine alla sua vita quella maledetta notte del 31 dicembre 1993, lasciando che le gelide acque del Mississippi trascinassero via con lei anche tutta la sua angoscia“.
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