Don Carmelo dona un santino a Salvini: “regalo non casuale”

Don Carmelo, il prete che ammira Salvini, incontra il leader della Lega a Bruxelles e gli regala un santino. Ecco il perchè.

L’incontro a Bruxelles tra Don Carmelo e Salvini non è passato inosservato e di sicuro il prete lo ricorderà tutta la vita. “Io non faccio politica – ha detto – ma ho voluto comunque regalare a Salvini un’immagine della Madonna Regina dell’Amore di Schio e lui mi ha detto di conoscere quanto accaduto a San Martino”.

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“Ero lì per vederlo al Parlamento europeo – continua Don Carmelo – mi sono messo in fila dietro i flash dei fotografi per salutarlo dopo i giornalisti e per potergli dare il mio conforto. Il regalo? Per me è stato un gesto d’affetto, perché possa essergli d’aiuto nelle sue decisioni”.

Don Carmelo dona un santino a Salvini: un regalo “non casuale”

Il santino non è stato un regalo casuale. “La mia vocazione – spiega Don Carmelo – è nata proprio grazie alla Madonna Regina dell’Amore”. Da lì un cammino che è iniziato nel Movimento Mariano Regina dell’Amore di Schio a Vicenza, portandolo fino al seminario e a diventare parroco di Sainte Catherine a Bruxelles. E’ un prete immigrato Carmelo: “sono figlio di italiani, i miei erano di un paese vicino a Enna in Sicilia’, ma non vede in negativo la politica di Salvini sull’immigrazione, anzi.

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“Ne aiuto tanti di poveri, di senzatetto – Don Carmelo è conosciuto infatti da tutti come prete di frontiera -, qui a Bruxelles ci sono oltre mille clochard, provenienti da altri Paesi. Se vogliamo accogliere dobbiamo farlo con regole e strutture e, prima di farli venire qua, andrebbero aiutati nei loro Paesi”.

Le porte della chiesa di don Carmelo Prima “sono sempre aperte per i poveri, perché quello dell’accoglienza è un principio importante”. “Mi chiedo, però, che senso abbia farli venire qui per poi costringerli a vivere in queste condizioni senza poter realizzare i propri sogni. Senza poter avere una casa, un lavoro, una famiglia. I fenomeni migratori vanno controllati politicamente, non si può accogliere tutti”.