Il Mise smentisce l’arrivo di una lettera da ArcelorMittal: “Con l’azienda non si è mai nemmeno parlato di una transazione economica per la sua uscita”.
Arrivano smentite circa le indiscrezioni uscite nelle ultime ore sulla presunta proposta da parte di ArcelorMittal per una risoluzione del rapporto con l’ex Ilva. Alcuni comunicati stampa avevano riferito di una proposta di pagamento della della società indiana di circa un miliardo di euro per lasciare gli impianti a Ilva in amministrazione straordinaria entro aprile 2020.
“Nessuna lettera da ArcelorMittal”, smentite dal Mise sulla proposta di accordo
“Nessuna lettera arrivata dalla multinazionale ArcelorMittal“. È questo quanto fanno sapere dal Mise. Dal ministero dello Sviluppo economico si puntualizza, inoltre, che “con l’azienda non si è mai nemmeno parlato di una transazione economica per la sua uscita dallo stabilimento“.
Leggi anche —> Taranto, perquisizione dei carabinieri negli uffici di ArcelorMittal
Il piano industriale: oltre 5000 gli esuberi
Intanto nelle scorse ore a Taranto si è svolto l’incontro tra il consulente del governo per ArcelorMittal Francesco Caio, l’ad italiana dell’azienda Lucia Morselli, i rappresentanti del Mef e i commissari dell’ex Ilva, per parlare della trattativa per arrivare a un nuovo piano industriale. L’idea, secondo quanto proposto dall’ad italiana dell’azienda Lucia Morselli durante il tavolo al Mise, 4.700 sarebbero gli esuberi previsti, di cui 2900 già nel 2020.
Leggi anche —> ArcelorMittal, scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza
L’organico dell’ex Ilva, allora, passerebbe dai 10.789 occupati del 2019 fino ai 6.098 del 2023. Sempre stando ai dati offerti dal piano industriale della compagnia, sarà previsto un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021.