Il Tribunale di Sorveglianza di Milano tende nuovamente la mano a Fabrizio Corona concedendogli i domiciliari per “problemi psichiatrici”.
La giustizia di Sorveglianza milanese tende di nuovo la mano a Fabrizio Corona. E lo fa per problemi di salute e più precisamente per una questione “umanitaria”. A riportarlo fuori dal carcere nonostante due revoche delle misure alternative sprecate in altrettante violazioni dell’affidamento terapeutico anti-droga, è un provvedimento di «differimento della pena da eseguire in detenzione domiciliare umanitaria» (articolo 47 ter, per come la sentenza n.99 della Corte Costituzionale lo ha esteso in aprile dalle patologie fisiche a quelle anche mentali).
LEGGI ANCHE>>> Il Centrodestra sceglie il candidato per le regionali in Calabria: Jole Santelli
Il domicilio in questa prima fase sarà un Istituto vicino Monza, dal quale non potrà mai allontanarsi essendo il luogo nel quale proseguirà a scontare la sua pena durante le cure.
LEGGI ANCHE>>>Manduria, niente carcere per la baby gang che ha ucciso un pensionato
Motivo della decisione della Sorveglianza le relazioni psichiatriche dell’équipe di San Vittore che hanno segnalato “il patologico progredire di disturbi della personalità borderline, associati a tendenze narcisistiche e a episodi depressivi”. In sostanza Corona non reggerebbe più il carcere e inizierebbe già ad essere resistente alle terapie farmacologiche.