Signal, cos’è l’app usata da Luca Sacchi e la fidanzata Anastasiya

Signal, cos’è e come si usa l’app di messaggi che utilizzavano Luca Sacchi e la sua fidanzata, Anastasiya Kylemnyk.

Le indagini per l’omicidio di Luca Sacchi hanno fatto emergere vari retroscena, tra questi l’utilizzo di una particolare app di messaggi istantanei. L’applicazione in questione si chiama Signal e ciò che è stato comunicato dagli inquirenti a destato non poco scalpore. Il motivo? Con questa app è possibile scambiarsi messaggi cifrati.

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Sotto accusa è finita dunque tale app, perfetta per nascondere contenuti da non voler divulgare. Signal è diventata celebre grazie alla “recensione” fatta da Edward Snowden, hacker famoso per aver svelato il piano di controllo della privacy da parte del governo degli Stati Uniti.

Signal, l’app che permette di criptare i messaggi. Cos’è e come funziona

Da quel momento è partita una discussione sulla creazione e l’utilizzo dell’app che cripta i messaggi, che nasconde l’intrinseca intenzione di nascondere i contenuti degli stessi. La procedura di criptaggio end-to-end non è però utilizzata solo da Signal, ma è la stessa che usano Whatsapp e Telegram e permette che il messaggio sia reso illeggibile da altri dispositivi che non siano il ricevente del messaggio.

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Con Signal c’è un maggiore controllo dei messaggi, infatti viene prodotta una doppia verifica per assicurare che il procedimento di codifica vada a buon fine. In Italia, e non solo, sono sono state numerose le prese di posizione pubbliche contro l’uso di Signal, soprattutto in relazione all’omicidio di Luca Sacchi.

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In molti hanno sollevato dubbi su l’uso di un meccanismo che impedisce di intercettare le conversazioni. In un Paese civile dovrebbe essere fuori legge impedire l’intercettazione di messaggi, facendo così ostruzione alla conduzione di indagini serie.