Il Governo rivede gli aumenti sulle accise. Esclusi dai benefici fiscali gli Euro 3.
Dal 2021 rischio stangata sulla benzina e il diesel. Il Governo, nell’emendamento unico presentato alla manovra in commissione Bilancio al Senato, rivede gli aumenti delle accise sui carburanti a partire dal 2021. La modifica alla clausola di salvaguardia sulle accise comporta maggiori entrate per 868 milioni di euro per il 2021, 732 mln per il 2022, 1,522 miliardi di euro nel 2023 e 1,243 mld nel 2024.
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La proposta emendativa, inoltre, per quanto riguarda le accise sul gasolio commerciale (articolo 76), stabilisce “che i veicoli di classe euro 3 siano esclusi dal beneficio fiscale della riduzione dell’accisa sul gasolio per autotrazione utilizzato in alcune tipologie di automezzi per il trasporto di merci e passeggeri, a decorrere dal primo luglio 2020 (anziché dal primo marzo 2020)”.
E non manca la protesta dei partiti dell’Opposizione con Salvini in prima linea.
Sul piede di guerra le opposizioni. “Vedo l’ultima novità, che è demenziale: 800 milioni di accise su benzina e gasolio, anche su questo cercheremo di fare argine”, dice Matteo Salvini, mentre per i presidenti dei gruppi della Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, “il governo delle bugie e delle tasse non si smentisce”. “La benzina con Conte, Renzi e Zingaretti costerà di più – affermano – Ancora una volta gli italiani sono stati presi in giro da un governo che ad ogni pieno di benzina farà cassa. Ma non erano loro che si erano accordati per non toccare le clausole di salvaguardia e non aumentare le tasse? Fatto sta che dal 2021 le accise sui carburanti saranno aumentate. Chissà se Conte avrà il coraggio di negare anche quest’altra triste verità? Bugie, bugie, bugie” – concludono.
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Per i componenti di Forza Italia della commissione Bilancio “finalmente il governo esce allo scoperto”. “Abbiamo ricevuto in Senato un ‘super’ emendamento – dichiarano – nel quale ritocca lievemente al ribasso gli introiti di alcune tasse, ma recupera oltremodo cassa aumentando le accise di un 1 miliardo e mezzo. Inoltre, agli italiani sarà chiesto di versare un 3 per cento in più di Ires su acque minerali, energia elettrica e altro ancora. Il combinato disposto di questi aumenti si traduce non solo in un immediato caro-carburante, ma anche in un sovrapprezzo per tutti i prodotti dei settori colpiti, dalle Autostrade all’energia elettrica, dall’acqua minerale alle Ferrovie. Ora capiamo perché la maggioranza ha tentennato tanto. Per preparare una stangata senza precedenti di cui non può che vergognarsi”.
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