Il parlamentare della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera: “Non ne parlavamo quando eravamo al governo perché c’era un accordo per non parlarne. Nessun argomento può essere tabù”
“Ricordo che dell’uscita dell’Italia dall’euro non ne parlavamo quando eravamo al governo: c’era un accordo per non parlarne. Io tuttavia non credo agli argomenti tabù. Di ogni cosa credo sia giusto parlarne”. Lo ha affermato a Rai 3 il parlamentare della Lega Claudio Borghi.
Il presidente della Commissione Bilancio della Camera ha poi sottolineato cosa cova nel paese e nei suoi sentimenti. “Secondo lei – rispondendo ad una domanda sull’euro – è vietato presentare e rappresentare le istanze di questo 25% di persone? Io penso sia un dovere rappresentare le istanze del 25% di persone. E’una fetta che espone i suoi dubbi. Poi, è chiaro, per far qualsiasi cosa ci vuole la maggioranza”. Il leghista glissa sul futuro: “Un nuovo governo? Non si sa cosa accadrà. Serve la maggioranza per parlare di uscita dall’euro”.
Leggi anche –> Reddito di cittadinanza agli immigrati, arriva il via libera
Renzi replica su twitter: “Ci ricorda cosa rischiavamo. Parlare di uscita è da irresponsabili”
Le parole di Borghi non sono passate certo inosservate tra le forze di governo. Il primo a replicare è stato Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva si è affidato ad un post su twitter: “Tutte le volte che ho dubbi su questo governo e sulla mia decisione di agosto – attacca – arriva Borghi e mi ricorda che cosa rischiavamo: far uscire l’Italia dall’Euro. Irresponsabili”. Gli fa eco il Pd, con Pietro Bussolati: “L’onorevole Borghi ricorda candidamente il programma economico della Lega: uscire dall’euro. Se realizzato il sogno leghista si tradurrebbe in un bagno di sangue per milioni di famiglie italiane, per i pensionati, per le imprese, per la nostra bolletta energetica con il crollo del potere d’acquisto”.
Leggi anche –> Corruzione, arrestati sindaco e vice sindaco nel Palermitano