Comparsa online, sta facendo molto discutere la pagina di crowdfunding delle sardine romane che ha come obiettivo quello di racciungere 15mila euro; ma perché e soprattutto, per chi?
Il 14 dicembre si avvicina e con esso la concreta possibilità di riempire piazza San Giovanni; se ciò dovesse davvero accadere, tuttavia, potrebbero insorgere dei problemi tecnici: chi pagherebbe i conti, per esempio? L’Ama (e tutti gli altri) ha un costo importante e le sardine non vogliono tirarsi indietro. Ecco, dunque, comparire online una pagina di crowfunding: obiettivo 15mila euro.
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«Una piazza libera, per organizzarsi al meglio, ha bisogno di un sostegno: per comunicare a tutti l’evento, per fare in modo che la sicurezza e la pulizia siano garantite, per essere certi, ad esempio, che il nostro messaggio arrivi chiaro e trasparente a tutti, con una comunicazione efficace e non solo online. Per questo motivo vi chiediamo di aiutarci nell’organizzazione della piazza: basta anche solo un euro su Gofundme».
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«Si può donare anche in maniera anonima. Contribuire è un piacere, non è un obbligo, nessuno si senta in dovere. I fondi raccolti saranno prelevati da uno dei responsabili delle Sardine Roma, Stephen Ogongo».
E prevenendo ogni tipo di illazione concludono: «Gli importi saranno rendicontati pubblicamente attraverso la pubblicazione delle ricevute tramite gli aggiornamenti sulla pagina della donazione. Siamo un banco di Sardine che nuotano nel mare della solidarietà, del rispetto, dell’inclusione, della non violenza e dell’antifascismo». Il crowdfunding fa sempre paura, si teme sempre che dietro possa esserci un raggiro ma stavolta sembra che la trasparenza sia al primo posto. In poche ore si è già raggiunto quota 3000: la strada, però, è ancora lunga…