Il governatore del Veneto ribadisce con forza che la riforma dell’autonomia deve essere approvata in tempi brevi dall’esecutivo. “Va fatta per rispetto dei 2,3 milioni di veneti che il 22 dicembre del 2017 l’hanno votata”
“Se il governo non sarà in grado di votare l’autonomia può tranquillamente andarsene a casa. Può trovare l’intesa nella giornata di oggi, se vuole”. A lanciare l’ultimatum è il governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha ribadito quanto la riforma possa incidere in positivo su indicazione dei veneti.
“L’autonomia deve essere approvata in tempi brevi dall’esecutivo, se non altro per rispetto dei 2.328.494 veneti che il 22 dicembre del 2017 l’hanno votata. Non c’è altra strada – prosegue – perché la scelta dell’autonomia significa per questo Paese abbandonare il Medioevo nel quale sta sprofondando e puntare ad un nuovo Rinascimento. Lo hanno detto i veneti con forza”.
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Accordo definitivo ad inizio 2020? Le rassicurazioni del ministro Boccia
“Sono fermo – prosegue – all’ultima Conferenza Stato-Regioni, in cui c’è stato un formale impegno del governo a portare in tempi brevi la legge quadro in Consiglio dei ministri. Ora Roma dia delle risposte”. Una legge avviata, anche se le Regioni hanno peraltro chiesto un approfondimento sul fronte della norma finanziaria.
Secondo il ministro Boccia l’intesa definitiva si potrà firmare a inizio dell’anno prossimo. “Il quadro è evidente – avverte infine il presidente del Veneto – noi i compiti a casa li abbiamo fatti tutti, ora tocca al governo battere un colpo”. In casa Pd cresce l’ottimismo. “Questa può essere davvero la volta buona per dare compimento a una riforma istituzionale avviata quasi 20 anni fa” ha spiegato Zardini dei dem.
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