Veronica Cadei, malore all’Università: “E’ solo febbre”. Ma alle 7 era morta

La madre di Veronica Cadei, la studentessa morta ieri per una meningite fulminante, lo aveva chiesto: «Se qualcuno ha sbagliato pagherà». Oggi sono stati indagati 7 medici dell’Ospedale Civile.

Veronica Cadei studentessa morta – meteoweek.com

L’iscrizione nel registro degli indagati è stata voluta dal pubblico ministero Lorena Ghibaudo. La mamma: «Era il nostro piccolo genio, vogliamo la verità». Giovedì 5 l’autopsia.

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Il padre Paolo, 46 anni, operaio, scorre l’elenco dei sette medici degli Ospedali Civili di Brescia che la Procura ha iscritto per omicidio colposo nel fascicolo aperto d’ufficio. Si ferma al terzo: «Lui ci ha aiutato tanto — dice — ci ha spiegato che nel caso di Veronica il virus ha intaccato prima gli organi e anche per questo è stato tutto così veloce. Ma è difficile capacitarsi. Con chi, invece, si è preso cura di nostra figlia quando era al Pronto soccorso, prima che noi la lasciassimo per la notte, non siamo riusciti a parlare. Io vorrei solo che fosse tutto a posto, vorrei finirla il prima possibile» – ha concluso.

ospedali civili di Brescia

Veronica Cadei stroncata da una meningite fulminante a soli 19 anni. I retroscena di una morte che forse si poteva evitare

 

I sintomi del malessere di Veronica hanno iniziato a manifestarsi lunedì mattina, in Università: «Stavamo facendo le esercitazioni di Analisi e ho visto che stava male — dice Federico Lancini, 19 anni, di Erbusco, il compagno che l’ha portata al Pronto soccorso —. Le ho proposto di accompagnarla a casa, ma in macchina sembrava si addormentasse». Così ha deviato verso l’ospedale, dove poi sono arrivati anche i genitori.

«Vomitava, aveva la febbre e si lamentava perché le faceva male il collo», racconta la mamma Debora Poli appena rientrata con Nicoletta, l’altra figlia di 16 anni. «Le avevano fatto tutti gli esami e non risultava nulla — prosegue —. Quando verso le 22 le hanno attaccato una flebo di antidolorifici e liquidi per idratarla, si era ripresa, ma avevano deciso di trattenerla. I medici ipotizzavano una gastroenterite acuta e l’abbiamo lasciata. Prima di salutarla scherzavamo, eravamo convinti di rivederla la mattina dopo». Alle 3.30 la situazione è precipitata. «Ci hanno chiamato. Veronica era in Terapia intensiva. C’era una lacrima di sangue sul suo viso. È stata sfortunata, tanto — conclude la madre — ma adesso vogliamo capire se qualcuno ha sbagliato.

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Veronica studiava alla Cattolica di Brescia. Si pagava lei gli studi con i soldi delle ripetizioni e delle ore al bar che sta sulla strada provinciale di Sarnico. Piange Antonio Poloni, il titolare con la faccia buona e la maglietta di un torneo dell’Atalanta. Piange anche sua moglie Adele Bonardi: «Per noi Veronica era come un’altra figlia».

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