Vi siete mai chiesti perché mentre parcheggiamo viene spontaneo abbassare il volume della radio? Forse non siamo così multitasking come pensiamo? La scienza dimostra il perché
A dispetto del mare di tecnologie che abbiamo a disposizione, soltanto il cervello umano è in grado di svolgere contemporaneamente tanti compiti. Anche se la maggior parte delle persone considera di saper fare più cose contemporaneamente, solo il 2% della popolazione è davvero multitasking e riesce a fare più attività insieme.
Chi si ricorda l’ultima volta che, parcheggiando la macchina, ha abbassato il volume della radio?
Molti scienziati hanno dato la loro spiegazione scientifica sul perché a volte le nostre capacità non sono in sinergia, come ad esempio ascoltare della musica ed eseguire un parcheggio.
Russell A. Poldrack, Professore di Psicologia, Università di Stanford: «Parcheggiare l’auto, soprattutto in un luogo sconosciuto, richiede una notevole quantità di controllo cognitivo per elaborare tutte le informazioni necessarie per compierlo con successo.
Sappiamo dalla ricerca neuroscientifica che questo tipo di controllo cognitivo è collegato alla corteccia prefrontale, ci aiuta a guidare il nostro comportamento in base al nostro feedback insieme con i nostri obiettivi (per esempio, non danneggiare la macchina).
La ricerca ha anche dimostrato che le funzioni della corteccia prefrontale migliorano con una moderata quantità di stimoli, il rapporto è stato collegato al suo interno alla quantità di particolari sostanze chimiche cerebrali chiamate catecolamine.
In pratica quando la stimolazione è troppo grande (come quando siamo stressati), la nostra corteccia prefrontale inizia a fallire, perdiamo traccia di quello che stiamo facendo, diventiamo facilmente distratti: Yale Amy Arnsten neuroscienziato l’ha definito come “la biologia di essere esausto“.
Abbassare la radio quando stiamo cercando di concentrarci sulla manovra di parcheggio, è il nostro modo di proteggere le nostre preziose risorse prefrontali in modo da poter rimanere concentrati su un compito a portata di mano».
Christian Janssen, Ricercatore, Dipartimento di Psicologia Sperimentale, Università di Utrecht: «La ricerca ha dimostrato che le persone limitano le “risorse mentali” per dedicarle alle attività cui stanno lavorando. In questo caso dedicano le risorse a mansioni più importanti come quella di parcheggiare l’auto senza incidenti.
In varie situazioni come tali risorse funzionano e quanto facile è il multitasking, è ancora un’area attiva di ricerca: più sovrapposizione c’è tra la natura dei due compiti, più si fa uso delle stesse risorse, e più è difficile eseguirle contemporaneamente.
E’ questo il motivo per cui è pericoloso guardare il cellulare mentre si è alla guida, perché s’impegnano i nostri occhi e le aree di elaborazione visiva nel cervello.
Allo stesso tempo, mentre si canta, è relativamente facile lavare i piatti (o radersi la barba), perché queste attività hanno poca sovrapposizione (sistema uditivo per il canto, sistema manuale per il lavaggio e la barba).
Il parcheggio dell’auto a prima vista richiede differenti risorse: visiva, manuale e uditiva per l’ascolto della radio. Tuttavia, ci potrebbe essere ancora qualche interferenza, soprattutto per chi è un ascoltatore attivo.
Recenti ricerche suggeriscono che più attivamente si contribuisce a un compito uditivo (ad esempio, come in un’intensa conversazione), tanto più ci si può distrarre.
Un’ipotesi è che la procedura di avvio di un processo (pensare) può distrarre, anche se relativamente ci sarà poca “attività procedurale” come durante l’ascolto passivo, ci potrebbe essere qualche piccola interferenza con l’ascolto attivo. Riducendo il volume della radio si riduce al minimo la presenza d’interferenze.
Altro motivo per abbassare il volume della radio è dovuto a una maggiore consapevolezza della situazione: se il volume della radio è basso, è più facile ascoltare i suoni all’interno della macchina (ad esempio, il sistema di assistenza al parcheggio) e quelli fuori dalla vettura (ad esempio, il vociare di bambini che corrono vicino l’auto).
In pratica si può essere più consapevoli della situazione circostante quando altri suoni (ad esempio, la radio) non interferiscono. In tal modo si può reagire velocemente a questi suoni.
Le auto moderne sono sempre più insonorizzate, pertanto, anche con il basso volume della radio può essere difficile ascoltare ciò che accade intorno a voi.
Nella nostra ricerca abbiamo esaminato le implicazioni che questo produce con l’arrivo di telefonate in auto. Le persone che chiamano potrebbero non essere consapevoli del fatto che interferiscono con chi è alla guida nel traffico. In questi casi si consiglia di fare la chiamata in un momento successivo, dedicare le risorse limitate per compiti più importanti».
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