Dopo 9 anni, il giudice ha accolto la richiesta del pm: Matteo Sereni, ex portiere del Torino, è stato assolto dalle accuse di abusi sessuali. A presentare denuncia era stata l’ex moglie del calciatore.
La sentenza è arrivata oggi, mercoledì 4 dicembre. Dopo 9 anni è ufficialmente archiviato il caso di Matteo Sereni, dal giudice Francesca Firrao. Sull’ex portiere del Torino calcio, protagonista della stagione 2009-2010, pendevano le accuse di abusi sessuali sui due figli (entrambi minorenni) che l’avevano portato sotto inchiesta. L’iter era partito a seguito della denuncia presentata dall’ex moglie nel 2011.
L’ex portiere definitivamente assolto
Matteo Sereni è stato difeso in appello dagli avvocati Michele Galasso e Giacomo Francini, che sono riusciti a portare il caso alla conclusione sperata. In effetti, lo sportivo aveva da sempre sostenuto la propria innocenza e la propria estraneità ai fatti menzionati dall’accusa.
Durante la sentenza, inoltre, il giudice ha fatto riferimento ad alcune modalità inappropriate che sarebbero state sfruttate proprio per tentare l’acquisizione delle testimonianze prima dell’intervento della magistratura. Le dichiarazioni in questione sarebbero state in qualche modo estorte alla presunta vittima degli abusi, una bambina di soli 4 anni – che, stando all’accusa, avrebbe subito molestie da parte di Sereni, suo padre. Insieme a lei, sarebbe stato coinvolto anche un altro bambino, il fratellino, sempre trattenuto e interrogato con modi ambigui prima della magistratura.
Il gip Francesca Firrao ha quindi accolto la tesi dei difensori del calciatore, secondo i quali i due minori “sono stati per lungo tempo e reiteratamente interrogati con modalità inappropriate e potenzialmente suggestive di falsi ricordi dalla moglie separata Silvia Cantoro, dalla suocera Franceschina Mulargia e dai consulenti tecnici in ambito civile e penale”.
La denuncia dell’ex moglie
La denuncia di abusi sessuali su minori era stata presentata da Silvia Cantoro, ex moglie di Matteo Sereni, già nel 2011, periodo nel quale l’ex portiere era ancora parte del mondo agonistico ma aveva già lasciato la squadra del Torino. Le accuse della moglie erano partite nel corso di una turbolenta separazione della coppia, e hanno impedito per anni allo sportivo di vedere i figli nati dal loro matrimonio.
Dopo una prima condanna in primo grado (in abbreviato) a Tempio Pausania, era seguita poi la sentenza della corte d’Appello di Sassari, che aveva annullato la pronuncia del gup e spostato ufficialmente gli atti a Torino. Sempre la stessa procura, infine, ha provveduto a chiedere l’archiviazione del caso, accolta dal giudice Firrao.