Omicidio Luca Sacchi: Ci sono ancora molti nodi da sciogliere ma gli inquirenti sono certi di essere vicini alla verità
I NODI DA SCIOGLIERE
Gli inquirenti sono riusciti a cristallizzare lo scenario nel quale è maturato l’omicidio di Sacchi senza l’aiuto di Del Grosso. Tuttavia, lui, assistito dall’avvocato Alessandro Marcucci, ha ancora molte cose da raccontare. A partire dalla fine che ha fatto fare ai 70 mila euro rubati ad Anastasia Kylemnyk, con i quali progettava una fuga in Brasile, e al modo con cui si è disfatto dell’arma: se l’ha davvero riconsegnata a De Propris, a un’altra persona, o se l’ha distrutta. E intende farlo oggi quando di fronte a lui siederanno il gip Costantino De Robbio e la pm Nadia Plastina.
Basta silenzio: questa volta Del Grosso risponderà alle domande nel secondo interrogatorio che sosterrà nel pomeriggio dopo gli ultimi arresti compiuti dai carabinieri del Nucleo investigativo venerdì scorso. Non solo. Il ragazzo, che in queste settimane ha espresso anche la volontà di essere impiegato nelle cucine del carcere, potrebbe fornire elementi utili a capire chi c’era dietro il suo giro e quello di De Propris e se il gruppo di Princi, la vittima, la sua fidanzata, erano persone con cui aveva già “trattato” in passato.
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Oggi si presenterà davanti al gip anche Paolo Pirino, il giovane che guidava la macchina con cui lui e Del Grosso sono arrivati davanti al pub John Cabot.
Princi probabilmente non risponderà agli inquirenti. Rimane da capire a chi fosse destinata la cocaina trovata nel passaruota della sua auto: 31 grammi, divisi in bustine.