Il deputato di Leu è stato eletto con 11 voti favorevoli e 8 astensioni. “La ricerca di verità e giustizia per l’uccisione di Giulio Regeni diventino una priorità per questo Paese”. Vicepresidenti Serracchiani (Pd) e Trancassini (Fdi)
Superate le divergenze interne alla maggioranza, si è insediata la nuova commissione per il caso di Giulio Regeni, il ricercatore rapito e morto nel gennaio del 2016. Con l’elezione ancora in corso dei segretari, è giunta la notizia della nomina di Erasmo Palazzotto a presidente. Il deputato di Leu è stato eletto con 11 voti favorevoli e 8 astensioni. I vicepresidenti sono Debora Serracchiani (Pd) e Paolo Trancassini (Fdi). I segretari sono invece Massimo Ungaro (Iv) e Roberto Turri (Lega).
La prima seduta era in programma il 20 novembre, ma in quel caso gli scontri nella maggioranza avevano impedito l’avvio dei lavori. Il braccio di ferro nel governo era legato anche ad altre due commissioni bloccate: quella sul Forteto (la comunità fiorentina al centro di una vicenda di presunti abusi sui minori) e quella molto discussa sulle banche. La mancanza di intesa sulle poltrone aveva fatto slittare il tutto.
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Le parole del neo presidente: “Fare luce sulla morte di Regeni dovrebbe essere priorità. Non intralceremo lavoro della magistratura”
“L’idea con la quale siamo arrivati a definire l’istituzione di questa Commissione è quella di ricostruire in primo luogo la verità storica e politica sull’uccisione di Giulio Regeni. C’è un lavoro che spetta alla magistratura, che noi non vogliamo intralciare. Noi abbiamo il compito di ricostruire il contesto e la verità su quanto accaduto”.
Con queste parole il neo presidente della commissione Palazzotto si è presentato dopo l’elezione. Incassando, tra gli altri, il messaggio del presidente della Camera Fico. Per Palazzotto non c’è tempo da perdere. “La ricerca di verità e giustizia per l’uccisione di Giulio Regeni devono essere una priorità per questo Paese”. E chiude. “La commissione inizia il suo lavoro fin da oggi e faremo il possibile per recuperare il tempo perduto”.
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