Lungo vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Non ha partecipato Italia viva, la nuova formazione politica di Matteo Renzi, che, in tv, ha spiegato: “Siccome questo litigio è sul Mes e noi non abbiamo niente su cui litigare, se la vedessero fra di loro. Si mettano d’accordo”.
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Per il momento si va avanti con due paletti fissati. Il primo: “Ogni decisione sul Mes – dicono alcune fonti di Palazzo Chigi – diventerà definitiva solo dopo che il Parlamento si sarà pronunciato a partire dalle risoluzioni che saranno approvate l’11 dicembre, in occasione delle comunicazioni che il Presidente del Consiglio renderà in vista del prossimo Consiglio Europeo. Tutto questo in linea con i punti 12 e 13 della risoluzione del Parlamento approvata il 12 giugno 2019”. Nella risoluzione approvata, infatti al punto 13 è scritto chiaramente che il governo deve “sospendere la determinazione definitiva finché il Parlamento non si sia pronunciato”. “Il Parlamento è sovrano – dicono fonti dei 5 Stelle – ed è un bene che si sia deciso di non dare nessuna luce verde fino a quando il Parlamento non ne discuterà. È il Parlamento che parla per primo. Per noi tante cose nell’Unione Economica e Monetaria vanno riviste”. E Luigi Di Maio spiega: “Come abbiamo detto nulla si deciderà finché non si arriverà in Parlamento quando il presidente del Consiglio verrà a riferire e si dovrà approvare una risoluzione. Per noi non esiste solo il Mes, ma la riforma va valutata nell’ambito di un pacchetto di riforme nelle quali c’è tanto da cambiare”