Mes: duro botta risposta Conte-Salvini. Oggi in Parlamento lo scontro finale

Continua la polemica a distanza tra Salvini e Conte sul Mes. Oggi in Parlamento il faccia a faccia decisivo dopo le minacce di querele e di attacco alla Costituzione.

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Sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes) la battaglia a suon di insulti, minacce e illazioni, si fa sempre più accesa. Prima di confrontarsi faccia a faccia in Parlamento, sono Salvini e Conte quelli più accesi nei toni. Di Maio e il Pd stanno alla finestra, pronti a cavalcare l’onda verrebbe da dire, in realtà aspettano anch’essi di confrontarsi con i due leader politici per capire come muoversi. E con chi muoversi. Perchè Di Maio e Conte stesso non possono dimenticare che la questione Mes era stata sollevata la prima volta proprio dal precedente governo in cui i tre sedevano serenamente vicini.

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Salvini non ha cambiato idea

Il Mes continua a essere uno dei cavalli di battaglia di Matteo Salvini. “Qualcuno a dicembre voleva firmare un trattato che per come è scritto ruba ai poveri per dare ai ricchi – ha tuonato il leader della Lega. Usa i soldi dei risparmiatori italiani per salvare le banche tedesche. Sul Mes si è aperto il dibattito, e finalmente gli italiani ne sanno qualcosa, solo grazie alla Lega” – continua. Poi la stoccata a Conte. ” Bene il risveglio di Di Maio, contiamo sulla coerenza dei 5 Stelle e di parte del Pd, Conte invece da tempo non difende più l’interesse nazionale italiano”.
Infine l’affondo al presidente del Consiglio: “Se hai firmato qualcosa che non avevi il permesso di firmare dimettiti e chiedi scusa perché con i risparmi degli italiani non si scherza. Per questo ho convocato Conte lunedì”. L’ex ministro dell’Interno legge quindi come una sua “convocazione” l’appuntamento di oggi, quando il premier riferirà alle Camere sulla riforma del Mes.

botta e risposta Salvini ConteConte vuole querelare il leader della Lega, ma Salvini non si lascia intimorire e rilancia

Conte dal canto suo si dice pronto a denunciare Salvini per calunnia e avverte: non usi l’immunità come ha fatto per il caso Diciotti. E’ stata intanto fissata per oggi alle ore 13, l’informativa nell’Aula della Camera del premier sul Mes. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Conte: “Salvini faccia esposto, querelo per calunnia” “Il primo momento utile è lunedì, come sempre sarò in Parlamento, in modo trasparente, a riferire tutte le circostanze. A chi oggi si sbraccia a minacciare, io dico: Salvini vada in procura a fare l’esposto, e io lo querelerò per calunnia”. Lo afferma Giuseppe Conte riferendosi alle parole del leader della Lega sul Mes. “Spazzerò via palesi menzogne sul Mes”. “Come sempre – ha aggiunto il premier – sarò in Parlamento, in trasparenza, a riferire tutte le circostanze e verranno spazzate vie mezze ricostruzioni, mistificazioni, mezze verità e palesi menzogne di chi oggi si sbraccia a fare dichiarazioni altisonanti”. “Io non ho immunità e lui non ne approfitti”- ha aggiunto Conte. Il premier ha poi concluso: “A Salvini, se è un uomo d’onore, dico questo: vada in Procura a fare un esposto. Io non ho l’immunità, lui ce l’ha, ne ha approfittato per la Diciotti, lo querelerò per calunnia e l’invito a non approfittarne più.

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Il leader leghista non si spaventa per le minacce di Conte e contro ribatte: “io e la Lega non ci spaventiamo per qualche querela. Chi pensa di farci paura sappia che ha sbagliato partito, ha sbagliato persona” – ha dichiarato – chiudendo tra gli applausi del teatro Italia gremito per la manifestazione “Roma torna capitale”. ”C’è un momentaneo presidente del Consiglio che mi ha detto che mi querela. Io gli dico che deve mettersi in fila e prendere il bigliettino. Prima c’è Carola, poi Cucchi” – sorride Salvini. “Non vedo l’ora di trovarmi in tribunale per vedere, anche domani, chi ha difeso l’interesse degli italiani e chi l’ha tradito”. L’accusa a Conte è perentoria: “Attentato agli italiani, il governo venga in Parlamento. “Fermatevi finché siete in tempo: torniamo in Parlamento e ridiscutiamo tutto. Questo è un attentato alla sovranità nazionale” aveva affermato il leader della Lega in una conferenza stampa alla Camera, lanciando un appello al governo a tornare in Parlamento sul tema del Mes. “Conte ha compiuto un attentato ai danni degli italiani. I nostri legali stanno studiando l’ipotesi di un esposto ai danni del governo e di Conte” per come ha agito sul Mes. Siamo di fronte a una totale mancanza di trasparenza, è il tradimento dell’Unione europea, roba da Unione Sovietica”. E ha aggiunto, riferendosi al Capo dello Stato: “Chiederemo un incontro al presidente della Repubblica, garante della Costituzione.

Luigi Di Maio

E mentre Salvini e Conte si punzecchiano a distanza in attesa dell’incontro odierno in Parlamento, 5Stelle e Pd restano alla finestra ad osservare

 

Secondo il capo politico del Movimento 5 stelle: “visto e considerato che c’è stato un cambio di maggioranza in Parlamento, che il Parlamento non si è ancora espresso e che la nuova maggioranza non si è ancora espressa sul Mes, sull’Unione bancaria e sul deposito sulle assicurazioni, è bene che ci sia una riflessione”. Di Maio aggiunge che “anche il ministro Gualtieri lo ha detto: in questo momento il negoziato ha tutte le possibilità di poter migliorare questo trattato”. E poi: “Così com’è scritta, l’Unione bancaria mi preoccupa ancor più del Mes”. L’assicurazione sui depositi va messa a posto: quindi ci sono dei negoziati in corso ed è bene che questi negoziati proseguano con il protagonismo dell’Italia che sicuramente negli ultimi mesi ha avuto difficoltà perché c’è stato un cambio di governo”.

Pd: “In gioco la credibilità dell’Italia”
I dem replicano con toni piuttosto fermi all’alleato di governo. “Siccome non ci sono elementi di merito che mettono in discussione la nostra sovranità nazionale – dice il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio – è molto importante che diamo una dimostrazione di serietà e affidabilità. Io mi aspetto che le legittime critiche del nostro alleato non portino a provocare una crisi di credibilità per il Paese. Questo sarebbe grave, per i cittadini e per la serietà con cui viene visto il nostro governo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Dario Franceschini: “Sul Mes in queste ore ci giochiamo la credibilità del Paese, l’andamento dello spread e dei mercati – dice il ministro pd della Cultura – Non si può giocare con il fuoco. Di Maio ha detto che il M5s lavorerà con ‘spirito costruttivo e leale collaborazione con le altre forze di maggioranza’. Prendiamo per buone queste parole di Di Maio e da qui a lunedì vedremo se alle intenzioni seguiranno i fatti e i comportamenti”.

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