Arresto di un ragazzo in provincia di Ravenna, fermato per aver stordito e violentato la matrigna più volte. Aveva messo fuori combattimento anche il padre per poter agire indisturbato. Si è difeso negando e incolpando la donna di ricatto
In provincia di Ravenna, fermato per aver stordito e violentato la matrigna, sia servendosi di un farmaco per stordirla, sia minacciandola di mostrare al padre immagini compromettenti. Il giovane, di origine magrebina, è stato fermato sabato in aeroporto a Bologna mentre stava per tornare a Lugo di Romagna, nel Ravennate. Il fermo è stato disposto dai Pm ravennati Alessandro Mancini e Antonio Vincenzo Bartolozzi. Al termine dell’udienza di mercoledì scorso, Bartolozzi ha restituito tutti gli atti per competenza territoriale a Ravenna. Il fermo si è quindi trasformato in ordinanza di custodia cautelare in carcere, grazie al Gip Rita Zaccariello, per pericolo di fuga.
L’indagine era scattata in seguito alla denuncia presentata dalla donna, moglie del padre del ragazzo. Dichiarazioni precise sui presunti abusi subiti quando il marito non era a casa: tutto confermato integralmente anche davanti al Pm. Una ricostruzione plausibile che, secondo gli inquirenti, è confermata anche dagli elementi che il marito ha fornito.
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Sono infatti due le circostanze che hanno forte valenza accusatoria: l’assenza prolungata del padre da casa, che avrebbe dato il via ai presunti propositi del figlio sulla matrigna. E dall’ altro, il fatto di avere in un’occasione subito lui stesso la possibile somministrazione di un farmaco. Alcuni sintomi lo avrebbero allarmato: il farmaco avrebbe infatti sdoppiato la vista all’uomo fino a farlo cadere dalle scale.
Come riporta la Stampa locale, l’uomo ha perfino spiegato di avere visto con i propri occhi video di rapporti sessuali tra la moglie e il figlio. In questa occasione ha estrapolato alcune immagini e le ha presentate a corredo della denuncia depositata contro il figlio.
Indagato a Ravenna, fermato per aver stordito e violentato la matrigna, il ragazzo ha subìto un lungo interrogatorio di convalida, durato un paio d’ore. Davanti al Gip, l’indagato da parte sua ha negato di avere mai stuprato la matrigna. La sua versione è addirittura opposta alla tesi della moglie di suo padre. Avrebbe infatti sostenuto di essere stato lui oggetto di violenza da parte della donna, che all’ inizio l’avrebbe costretto a rapporti sessuali. Per fare ciò, secondo l’accusato, lo avrebbe ricattato sfruttando particolari della sua vita di cui era al corrente.