Per Anastasiya Kylemnyk, la giovane indagata per l’omicidio del fidanzato Luca Sacchi, è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione in caserma e di firma: al momento, però, la ragazza rifiuta ogni tipo di collaborazione con gli organi investigativi.
A seguito del grave omicidio che ha visto coinvolto Luca Sacchi, morto davanti al pub John Cabot di Roma e agli occhi della fidanzata, è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione in caserma e di firma per Anastasiya Kylemnyk, anche lei indagata. Tra i destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, però sarebbero comparsi anche i due ragazzi già reclusi e chi diede loro l’arma del delitto, la pistola che freddò con un colpo alla testa Sacchi.
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Tuttavia, gli sviluppi non stanno andando come auspicato: alla richiesta di applicazione delle misure cautelari per l’omicidio, infatti, è stato comunicato dalle autorità che “Anastasiya Kylemnyk dimostra, con la sua sorprendente chiusura ad ogni collaborazione con gli organi investigativi per assicurare alla giustizia gli autori del delitto nei confronti del fidanzato la chiara, predominante volontà di preservare le relazioni criminali acquisite nel mondo della droga con il quale, dunque, non intende recidere i legami”. La ragazza, tra l’altro, sembra continuare non solo a nascondere la verità, ma anche a raccontare bugie.
Le autorità hanno però anche riportato che “La Kylemnyk, se da un lato appare avvezza all’uso di sistemi di comunicazione non intercettabili e di messaggistica istantanea che si auto-elimina, dall’altra, la mancanza di precedenti coinvolgimenti in fatti afferenti gli stupefacenti, depone per un recente inserimento nel mondo dei traffici criminosi come corriere e dunque per la idoneità, sul piano cautelare, della misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Pg”.
Disposte a 5 persone le misure cautelari
Per gli investigatori, Anastasiya Kylemnyk avrebbe tentato di acquistare un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, portando con sé in quella tragica notte uno zaino contenente mazzette dal valore di 70mila euro. I soldi sarebbero serviti all’acquisto di 15 chilogrammi di droga, e la sua abitazione dove vive è stata per questo perquisita dalle forze di polizia.
Non solo per Anastasiya, però: anche per altre persone è scattata la misura della custodia cautelare. Oltre ai due arrestati, tra i coinvolti appaiono Giovanni Princi, pregiudicato amico di Sacchi, che secondo l’accusa il 23 ottobre scorso avrebbe svolto la trattativa con i pusher per l’acquisto di un ingente quantitativo di droga, e Marcello De Propris, 22enne di San Basilio accusato di concorso in omicidio e detenzione e cessione di sostanza stupefacente.
Sempre secondo i legali, De Propris avrebbe fornito la pistola utilizzata da Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, ora in carcere con l’accusa di omicidio, per uccidere il personal trainer: tuttavia, l’arma non è stata ancora ritrovata. E la famiglia del giovane piange ancora quella morte lasciata ancora senza spiegazioni, ancora piena di bugie.