Tentarono un attacco Isis a Melbourne, tre condannati. I tre fondamentalisti islamici lo avevano progettato nel 2016 nel periodo di Natale. Fu sventato dalla polizia.
Pene severe perché tentarono un attacco Isis a Melbourne, tre condannati fondamentalisti islamici. Per l’attacco progettato nel 2016 sono stati condannati in via definitiva, come annuncia la BBC. Due di loro a 38 anni di carcere, il terzo a 22 anni di pena.
All’epoca erano tutti sui 20 anni di età ed erano stati influenzati dalla propaganda dell’ Isis. Anche il mito degli attentati già andati a segno li aveva incoraggiati. Infatti, da poco erano state colpite le città di Parigi e Berlino. I tre avevano intenzione di agire in pieno centro di Melbourne, durante le feste di Natale. Il gruppo voleva colpire – hanno ricordato i pubblici ministeri – vari obiettivi in contemporanea, come avvenuto a Parigi: Federation Square, Flinders Street Station e altri punti di aggregazione nel centro della città, usando machete, pistole e giubbotti esplosivi improvvisati.
Con Abdullah Chaarani, Ahmed Mohamed e Hamza Abbas, furono arrestate altre quattro persone poco prima della data scelta per l’attentato. I tre sono stati processati in primo grado lo scorso anno e condannati dopo aver ammesso i loro crimini. Il giudice della Corte Suprema Christopher Beake li ha definiti “un assalto ai valori fondamentali della nostra società”. Un quarto uomo, Ibrahim Abbas, considerato il capofila del gruppo, è stato condannato l’anno scorso a 24 anni.
Le autorità australiane parlarono all’epoca di “una delle minacce terroristiche più sostanziali per l’Australia negli ultimi anni”. L’attacco fu fortunatamente sventato dalla polizia grazie alle intercettazioni di sms e e-mail. I tre infatti non avevano rinunciato a comunicare tra loro il progetto e le fasi dell’attacco.
Due di loro, Chaarani e Mohamed, non potranno beneficiare della libertà condizionale prima di avere trascorso almeno 28 anni in carcere. Il terzo, Hamza Abbas, fratello dell’ideatore dell’attacco, ha ottenuto una condanna più lieve grazie ad una partecipazione più scarsa al progetto. Infatti, i suoi avvocati hanno sostenuto che aveva “una intelligenza limitata” e non era in grado di comprendere la portata di quanto pianificato.
Il Governo australiano è molto vigile nella lotta al terrorismo islamico. A fine marzo 2015 l’unità antiterrorismo della Forza di frontiera australiana, incaricata di impedire ai jihadisti di lasciare il Paese, aveva cancellato più di 100 passaporti. Diversi jihadisti espressero il desiderio di tornare in Australia, ma il Primo Ministro Tony Abbott proclamò una lotta senza tregua verso chiunque di loro fosse arrivato nel Paese.
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