Nuova bagarre intorno al Movimento 5 Stelle. A meno di 24 ore dalla sua candidatura alle regionali in Calabria, Francesco Aiello deve difendersi dalle accuse di abusivismo. E Di Maio si fa sentire
Un nuovo grattacapo grillino. Il candidato alle regionali in Calabria, Francesco Aiello, dopo meno di 24 ore dalla sua candidatura è già finito nella bufera. Il docente Unical possiede una villa dichiarata “parzialmente abusiva e in parte da abbattere”. La vicenda è stata anticipata oggi da Repubblica.
Luigi Di Maio ha chiesto chiarimenti e, qualche ora dopo, è arrivata la difesa di Aiello. Il candidato alle regionali di gennaio ha gridato allo sciacallaggio e spiegato che la casa era stata costruita dai genitori, che poi avevano cercato una soluzione al problema. Soluzione, tuttavia, mai trovata.
La villa si trova a Carlopoli, in provincia di Catanzaro, ma prima il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno condannato Aiello e il fratello disponendo la demolizione di un piano. La villetta, edificata negli anni ’80′, sarebbe stata costruita violando la quota delle cubature previste.
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La vicenda risale alla fine degli anni ’80, quando i genitori del grillino avrebbero ampliato la cubatura prevista”. Soltanto nel 1999 il Comune si sarebbe ricordato di avviare la procedura per la revoca della concessione edilizia e “improvvisamente anche in casa Aiello ci si ridesta – scrive Repubblica -. Non per mettere le cose a posto, ma per bloccare l’iniziativa del Comune con un ricorso al Tar. Ma le cose non vanno come il grillino sperava e l’istanza viene respinta e “anche la richiesta di sanatoria viene accettata solo con lo sconto”.
Secondo quanto riporta il quotidiano la casa risulta “per lo più abusiva”. Nel corso della vicenda, durata un decennio, dopo vari esposti e sanatorie la villa è rimasta integra nonostante la decisione dei giudici sull’abbattimento del secondo piano, demolizione mai effettuata. Sulla questione interviene il capo politico dei 5 stelle, Luigi Di Maio, che interpellato dai giornalisti, commenta: “Ho letto come voi la notizia, aspetto chiarimenti”.
Il diretto interessato si difende: “Rispondo con serenità alle accuse di abusivismo edilizio rivoltemi il giorno successivo all’accettazione della candidatura a governatore della Calabria con il Movimento 5 Stelle”. E spiega che quell’abuso non sarebbe opera sua: “Negli anni ’80 furono i miei genitori a costruire il fabbricato in questione, con una volumetria superiore rispetto a quanto consentito dalle norme. A distanza di quasi 40 anni e proprio quando decido di mettermi a servizio della mia gente e della mia terra, mi viene dunque attribuita una responsabilità che non ho”.
Aiello dichiara di essere a conoscenza del problema da qualche anno. E che ha cercato una strada per risolverlo: “Ai tempi – continua Aiello – un vicino iniziò a produrre esposti per via della volumetria maggiorata, aspetto che mio padre aveva pensato di sanare acquistando, negli anni ’90, un terreno adiacente per asservirlo al fabbricato. Cominciai a occuparmi del caso – sottolinea il candidato governatore dei 5 Stelle – nel 2012. All’epoca mio padre soffriva di Parkinson e io dovetti assisterlo nel suo drammatico declino, successivo alla scomparsa prematura di mio fratello Domenico. Da allora ad oggi, da figlio mi sono trovato mio malgrado davanti a questo problema, che tutti i tecnici interessati avevano suggerito di risolvere utilizzando il terreno comprato da mio padre per asservirlo alla casa esistente. Le sentenze della magistratura amministrativa dicono che è il Comune di Carlopoli a dover indicare la strada alternativa. Nel merito l’ente non si è ancora pronunciato, benché sollecitato dal Tar della Calabria. Sto allora attendendo – sottolinea Aiello – l’ultima parola, che spetta al Comune. Pertanto nel merito ho agito correttamente: non ho imposto nulla, non ho condizionato nessuno e sto pazientemente aspettando di conoscere la decisione per un fatto che non ho commesso io. Ho voluto chiarire questa storia – conclude Aiello – per fermare lo sciacallaggio già partito contro la mia persona e in primo luogo per dovere di coscienza e di trasparenza rispetto all’opinione pubblica e soprattutto ai calabresi. Mi auguro – conclude – che in questa campagna elettorale nessuno ripudi il buon senso e il ragionamento, fondamentali nella vita pubblica e in quella di ciascuno”.
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