Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik e ucciso quest’estate a Roma, era al vertice di un’organizzazione criminale di spaccio di droga insieme a Fabrizio Fabietti. Oggi sono partiti 51 arresti su richiesta della Dda di Roma.
Diabolik era la figura centrale dell’organizzazione. Secondo quanto riferito dagli agenti della Guardia di Finanza, l’uomo ucciso lo scorso agosto mentre era in un parco della capitale avrebbe avuto tanti contatti e amicizie strategiche, tra cui quella di Michele Senese, punto di riferimento della camorra.
La banda di Diabolik operava nella zona di Roma Nord, e riforniva le piazze di spaccio e di recupero credito. Fondamentale era quindi anche l’aiuto di alcuni picchiatori (un gruppo composto anche da ex pugili e alcuni albanesi), mentre Fabietti era diventato il broker del narcotraffico per l’approvvigionamento delle sostanze illegali e si occupava di intrattenere rapporti con l’ndrangheta dei fratelli Emanuele e Leopoldo Cosentino.
Il business, però, era più grande di quanto si potesse immaginare: gli acquirenti all’ingrosso rifornivano le diverse “piazze” di spaccio di numerosi quartieri, arrivando quindi ad espandere il traffico operando tramite delle basi ritrovate nei quartieri nord-est di Bufalotta, San Basilio, Colli Aniene, Tor Bella Monaca e Borghesiana, a Sud nei quartieri Tuscolano e Romanina, a Ovest nei quartieri di Ostia e Primavalle, finanche ad arrivare nelle zone di Frascati, Ardea e Artena.
L’intercettazione di Fabietti
Ad incastrare la banda è stata d’aiuto un’intercettazione strappata alle telefonate di Fabrizio Fabietti. Durante una chiamata, infatti, l’uomo si sarebbe riferito alla droga affermando: “la devo dà a tutta Roma”. A seguito delle indagini condotte, poi, è emerso l’effettivo ruolo di Fabietti come broker del narcotraffico capitolino, e sono saltate fuori tutte le relazione strette con i fornitori (riconducibili alla cosca di ‘ndrangheta Bellocco, e quindi ai fratelli Cosentino) sia con gli acquirenti.
Fiumi di denaro e il clan Casamonica
Spalleggiati dagli ultrà e dal gruppo di picchiatori, la banda di Diabolik era riuscita a mettere su un impero della droga di grande fatturato, basato sulla formula del pagamento “subito e cash” e persino della consegna “a domicilio”. Questo ha fatto perciò sensibilmente aumentare la schiera di acquirenti “all’ingrosso”, che di fatto vengono ora considerati associati all’organizzazione, poiché fondamentali per la sua stessa esistenza e operatività.
La banda è stata oggi smantellata dalla Guardia di Finanza con l’operazione “Grande Raccordo Criminale”. Sono 51, quindi, gli arresti in totale. Tra i nomi degli indagati e degli arrestati, inoltre, spiccano alcuni appartenenti al clan dei Casamonica, ovvero Abramo e Sabatino Di Guglielmo.
Per Fabrizio Fabietti, insieme a Fabrizio Piscitelli (Diabolik), ritenuto a capo dell’organizzazione, e ad altri sei indagati, la procura ha chiesto l’aggravante del metodo mafioso, esclusa però dal GIP.