Truffa di commercialisti a Torino, 9 arrestati hanno frodato il fisco. Hanno emesso false fatture per 100 milioni di Euro d’imponibile, sottratti allo Stato. Milioni di tasse non pagate e compensazioni ricevute abusivamente.
Truffa di commercialisti a Torino, 9 arrestati, hanno frodato il fisco per 100 milioni di Euro. Degli arrestati nella giornata di ieri, tre si trovano attualmente in carcere, sei invece agli arresti domiciliari. Il mandato di custodia cautelare è stato spiccato dal giudice Cristina Domaneschi del tribunale di Torino. L’indagine per tutti verte su una gigantesca truffa. Sono infatti stati arrestati per avere messo in atto una gigantesca frode fiscale emettendo false fatture. Con vari stratagemmi contabili i commercialisti hanno rubato cento milioni d’Euro di imponibile, sottratti al fisco. In più 21 milioni di tasse non pagate e altri 21 di compensazioni ricevute senza averne alcun titolo.
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L’inchiesta ha visto, per la truffa di commercialisti a Torino, 9 arrestati. Ma non è finita, perché in tutto 22 persone sono indagate. Condotta dalla guardia di finanza di Torino a partire dal 2015, è stata coordinata dal pm Valerio Longi. Secondo gli investigatori gli indagati avrebbero anche indotto al fallimento una quindicina di società, costrette a licenziare un centinaio di dipendenti. Alcune delle società sarebbero poi state addirittura intestate a persone decedute. Altre a prestanome, perlopiù di nazionalità romena, privi di qualsiasi bene. Al momento sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza beni per circa 20 milioni di euro, tra cui decine di orologi di pregio e auto di lusso.
La mente dell’operazione sarebbe un ex commercialista residente nel parco della Mandria. La sua abitazione, una villa lussuosa, è stata sequestrata. Il commercialista è stato arrestato nel centro di Torino, in un altra residenza di sua proprietà, un attico anch’esso sequestrato. Aveva però preso la residenza a Montecarlo, nel Principato di Monaco, e possiede altre case sparse per il mondo. Un altro degli arrestati, di ritorno da un viaggio a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, risulta titolare di un pizzeria nel centro cittadino. È stato bloccato all’aeroporto di Malpensa.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta e frode fiscale. Le indagini proseguiranno nei prossimi mesi perché l’organizzazione si è avvalsa di molte collaborazioni da parte di “teste di legno” e prestanome, sparsi nella zona.