Elezioni in Emilia Romagna, Di Maio: nessun referendum sul Governo, parliamo di futuro della Regione, ha detto in televisione, su Rai3. Smentita ogni alleanza alle elezioni amministrative. Stoccata a Salvini sulla Cina.
Il leader, riconfermato da Grillo, del Movimento 5 stelle è stato chiaro, intervenendo alla trasmissione televisiva Agorà su Rai3. Il voto delle elezioni in Emilia Romagna non deve diventare un ”referendum sul governo”, ”parliamo del futuro di questa regione”. Alla domanda su eventuali prese di posizione degli alleati di Governo, nel caso in cui il candidato Pd perda perché il Movimento 5 stelle corre da solo, ha risposto tagliando corto: “Non ho mai sentito questo discorso da nessuno del Pd”.
Sulle elezioni in Emilia Romagna insiste Di Maio: nessun referendum sul Governo, parliamo di futuro della Regione. E avverte: ”Qui sembra che ci stiamo presentando alle elezioni perché vogliamo far perdere qualcuno… Se M5S ha la colpa di esistere, qualcuno lo dica, ma dal Pd non ho mai sentito nessun discorso di questo tipo, è un discorso che si sta facendo solo a livello mediatico”. Aggiunge poi, ” Il Movimento 5 Stelle in Emilia Romagna era stato descritto come un Movimento in guerra, che chiedeva il mio scalpo… Ieri sera io ho trovato, invece, tanto affetto e su 60 interventi che ho sentito, 59 mi hanno detto che dobbiamo andare da soli. Solo uno ha ipotizzato di sostenere Bonaccini ma noi non possiamo per statuto, lo statuto non prevede accordi con candidati di partito ”, ha detto poi Di Maio parlando della riunione di ieri con gli attivisti a Bologna in vista del voto nella regione.
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Luigi Di Maio ha poi fatto un appello, chiaramente riferito a chi, in queste ore, ha “aperto” la porta ai grillini: “Dico alle forze politiche che corteggiano il Movimento: invece di parlare di accordi di coalizione, prendete a piene mani dal nostro programma e dopo le elezioni vi chiederemo di realizzarli e saremo felicissimi perché vuol dire che l’Emilia Romagna avrà un aiuto in più”. Smentisce poi l’ accordo dei 5 Stelle con il Pd in Calabria per schierare un candidato comune, Filippo Callipo, affermando: ”No, smentisco anche questo, non c’è nessun accordo con il Pd”.
In tema di campagna elettorale in Emilia Romagna, Di Maio ha affrontato anche il discorso della legge elettorale basata sul sistema maggioritario: ”Storicamente siamo sempre stati per il proporzionale, poi la discussione ci sarà in Parlamento”, dichiara. Quanto alle riforme, “le fa il Parlamento. Se siamo in una maggioranza le forze politiche di maggioranza prima si coordinano tra di loro e poi con l’opposizione. E’ importante tenere una linea di maggioranza”, ha detto, frenando sul cosiddetto lodo Giorgetti, ovvero la proposta del numero due della Lega di un tavolo delle riforme, condivisa dal Pd.
Di Maio ha risposto anche alla domanda se Beppe Grillo sia andato all’ambasciata cinese a titolo personale o in rappresentanza del Movimento. Il Ministro degli Esteri ha replicato: ”Immagino che Grillo sia andato all’ambasciata cinese su invito dell’ambasciatore cinese. Perché scandalizzarsi quando non c’è nessuna possibilità che Grillo porti all’ambasciata cinese linee di governo? perché il governo è rappresentato dal presidente del Consiglio e dai ministri”.
Aggiunge poi una stoccata all’ex alleato Salvini: “Io sono andato in Cina tre volte per portare le nostre imprese a vendere il Made in Italy lì. Piuttosto, sono rimasto molto colpito dalla visite di Salvini in Russia. Salvini si preoccupi di quelle lì, non delle mie visite da ministro degli Esteri in Cina”. Chiara quindi la posizione. Sulla separazione tra elezioni politiche ed elezioni in Emilia Romagna, Di Maio: nessun referendum sul Governo, parliamo di futuro della Regione. Magari col Movimento 5 stelle.