Governo, Premier: “Basta liti, è il momento di concentrarsi per proseguire”

Interviste di Conte, Di Maio e Franceschini. Appello all’unità per la stabilità del governo. Stop alle liti, urge concentrazione.

governo premier conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lancia un appello all’unità, proprio prima della settimana clou per manovra e decreto fiscale e soprattutto dopo il voto sulla piattaforma Rousseau che ha scosso M5s (con conseguente faccia a faccia Grillo-Di Maio). Dello stesso avviso anche il capo politico M5s Luigi Di Maio ed il capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini, come evidenziato dalle ultime interviste rilasciate ai principali quotidiani.

leggi anche–> Ex Ilva: Conte e Mittal, dialogo sul nuovo piano industriale

Così parla il Premier dalle colonne di “La Repubblica”: “A gennaio il governo non cadrà. L’obiettivo è restare concentrati e deporre le armi. Stop alle liti. L’anno che verrà ci vedrà protagonisti ed andare spediti in avanti con un cronoprogramma di riforme che l’Italia attende da anni. Non ho alcuna aspirazione o velleità a diventare il nuovo leader M5s. Il nostro esecutivo ha un’anima” – in risposta a Zingaretti “ed è visionaria e pragmatica al tempo stesso”. Conte affronta anche lo spinoso problema dell’ex Ilva: “Mittal si dice disponibile a tornare sui suoi passi, ma non esclude un intervento pubblico, non di sostituzione ma di sostegno e controllo”.

Si affida alle pagine de “Il Messaggero” Luigi Di Maio, intervistato: “Un governo che duri tre anni va rafforzato con un contratto che dica ai cittadini cosa e quando si farà”. Intervistato sulle Regionali in Emilia evidenzia che “Gli iscritti si sono espressi”, ora apertura alle liste civiche a sostegno del progetto: “Se non ci presentassimo tanti nostri simpatizzanti voterebbero per i sovranisti”. Sulla legge elettorale avverte: deve partire da un accordo nella maggioranza. Poi annuncia una grande riorganizzazione, che vedrà nascere il primo organo politico del M5s.

leggi anche –> Crisi: Luigi Di Maio non cede e va avanti come un treno

Il capo delegazione dem nell’esecutivo Dario Franceschini rimanda ‘la vexata quaestio’ a dopo le festività natalizie su “Il Fatto Quotidiano”: “Lasciamo perdere i contratti, non siamo ‘controparti’: non serve la firma, ma un’intesa politica”. Non esita a esprimersi sul fenomeno delle sardine “Ci sono elettori Pd, elettori 5 Stelle, i riformisti: una scelta di campo l’hanno fatta, senza aspettare le nostre paturnie”.

Anche se con modalità diversa, anche Grillo e Zingaretti dello stesso avviso: dopo la manovra e risolti i problemi più urgenti, Ilva ed Alitalia, serve un ‘progetto’ per il futuro della legislatura.

Stefania Maffeo

Gestione cookie