Colpo miliardario al Residenzschloss, fiore all’occhiello della città sull’Elba.
Spettacolare furto da un miliardo di euro nel Castello di Dresda. Saccheggiata, nello stupore generale, la famosissima collezione della Grünes Gewölbe, situata nella sala delle Volte Verdi. Secondo il quotidiano tedesco Bild, si tratta del “più grande furto d’arte nella storia del dopoguerra”.
Il bottino sarebbe composto per lo più di gioielli antichi, mentre stranamente sono stati tralasciati vasi e dipinti, probabilmente perchè troppo ingombranti. Il castello è stato circondato dalle forze di sicurezza tedesche quando autori del furto erano giù riusciti a fuggire.
Costruita dall’elettore sassone Augusto il Forte tra il 1723 ed il 1730, la sala delle Grünes Gewölbe, è oggi un vero e proprio museo, suddiviso in due sezioni. Una parte storica al piano terra nelle sale da poco restaurate proprio per dare maggiore risalto alla collezione. Al piano superiore, invece, la Nuova Volta verde, ospita singoli pezzi speciali.
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Secondo le prime ricostruzioni fornite, i ladri avrebbero provocato un incendio in una delle cabine elettriche, in modo da fare in modo che fosse sospesa l’erogazione dell’energia elettrica in tutta la struttura. L’ingresso, sempre stando alle ricostruzioni delle forze di polizia, sarebbe avvenuto attraverso una piccola finestra laterale.
“Non sono state derubate solo le collezioni di Stato, ma noi sassoni – ha dichiarato il governatore della Sassonia, Michael Kretschmer – i tesori della Volta verde sono stati duramente conquistati nel corso di molti secoli dal popolo sassone. Non si può capire la storia del nostro Paese – ha dichiarato ancora il governatore sassone – del nostro libero Stato libero, senza le Volte Verdi e le raccolte d’arte statali della Sassonia.”
Oltre tremila, gli oggetti preziosi raccolti nella Grünes Gewölbe, oggetti realizzati in oro, argento, gemme, avorio ed altri preziosi materiali. Tra i pezzi di maggior valore, un diamante da quarantuno carati, il Verde di Dresda, unico al mondo, attualmente, per fortuna, in mostra al Metropolitan di New York.
Soprannominata dai più “la Firenze dell’Elba”, per il ricco patrimonio artistico ed architettonico, si è vista oggi derubare nel proprio orgoglio e in un certo senso in quella che è la propria storia. Non solo gioielli e pietre preziose ad arricchire il suggestivo tesoro del Residenzschloss, ma anche armature ed armi, proprio a voler simboleggiare lo sforzo di questo popolo in quella che fu la propria autodeterminazione. Sforzo che in qualche modo, oggi, è apparso pesantemente violato.