Appello del Papa da Tokio:”Accogliete i rifugiati”. L’appello del Papa – spiega Caritas Japan – si inserisce in un quadro di norme “così restrittive che il numero di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiati nel 2018 è limitato a 42 persone”.
Così ieri dal Giappone l’appello del Papa da Tokio: “Vi chiedo di stendere le braccia dell’amicizia e di accogliere quelli che vengono, spesso dopo grandi sofferenze, a cercare rifugio nel vostro Paese”. Così ha detto durante l’incontro con i giovani nella Cattedrale di Santa Maria.La richiesta per dire no alle norme restrittive secondo le quali il numero di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiati nel 2018 è limitato a 42 persone.
Ha poi condannato L’uso dell’energia atomica “per fini di guerra”. “Oggi più che mai, – ha detto Papa Francesco – è un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale. Ed è anche immorale il possesso delle armi atomiche come ho già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo”.
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Non a caso Papa Francesco ribadisce con “convinzione” questa ferma condanna nel luogo simbolo del “buco nero di distruzione e morte”. La città di Hiroshima, distrutta il 6 agosto 1945, “in un’ora tremenda che segnò per sempre non solo la storia di questo Paese, ma il volto dell’umanità”. L’appello del Papa era stato già fatto nell’ altra città “martire” di Nagasaki in mattinata.
La condanna non solo riguarda l’uso delle armi atomiche ma anche il possesso di tali mezzi distruttivi, come già affermato da Papa Bergoglio nel 2017, con un passo in avanti nella dottrina sociale della Chiesa in questo campo. Papa Francesco ha parlato, infatti, davanti a Memoriale della pace, dopo aver ascoltato le drammatiche testimonianze di due sopravvissute.
Papa Francesco ha ripetuto che Il “possesso di armi nucleari” non è la “migliore risposta” al “desiderio di pace e stabilità” che è tra i “più profondi del cuore umano”. Anzi. Alimenta “una falsa sicurezza” supportata da “una mentalità di paura e sfiducia” che avvelena le relazioni tra i popoli e impedisce il dialogo. Per questo “un mondo senza armi nucleari è possibile e necessario”. Per questo servono leader all’altezza della situazione che coltivino il dialogo diplomatico multilaterale.
Dopo l’appello da Tokio Papa Francesco si è spostato in aereo raggiungendo l’Hypocenter Park. Qui ha sostato a lungo, commosso, davanti alla stele che ricorda i nomi degli uccisi dalla bomba atomica. Ha acceso una candela e pronunciato un discorso chiaro e forte. Nagasaki, inizia, è un luogo che “ci rende più consapevoli del dolore e dell’orrore che come esseri umani siamo in grado di infliggerci”. Ad esempio “la croce bombardata e la statua della Madonna, recentemente scoperta nella Cattedrale di Nagasaki, ci ricordano ancora una volta l’orrore indicibile subito nella propria carne dalle vittime e dalle loro famiglie”.