La scultura della discordia fa infuriare Matteo Salvini

Opera d’arte o attacco politico, l’ex ministro dell’interno su tutte le furie per una scultura che lo ritrae in versione giustiziere di immigrati.

C’è Matteo Salvini, armato di pistola intento a sparare a due uomini di colore in versione zombie. L’opera di Salvatore Scuotto, del gruppo Scarabattola, esposta oggi all’interno della mostra collettiva “Virginem -Partena” presso la galleria Nabi Interior Design a Napoli ha subito destato scalpore, approvazione da una parte, rabbia e stupore dall’altra. Nome dell’opera La pacchia è finita, riferimento tutt’altro che velato ad una delle frasi tormentone preferite dall’ex ministro dell’interno .

“Quando ho iniziato a creare – ha spiegato l’autore Salvatore Scuotto al quotidiano partenopeo Il Mattino – Matteo Salvini era ancora ministro dell’interno, ed ho pensato di rappresentarlo come un bambinone che gioca ad un videogame popolato da fantasmi, come si vede dai dettagli della pistola che è intenzionalmente sproporzionata. Dico che il suo messaggio politico è infantile – continua Scutto – come una costante Playstation in cui bisogna individuare il nemico per poi abbatterlo. Attaccato alla pistola – conclude l’autore – c’è il messaggio game over, che identifica la conclusione del videogioco, ad indicare ipoteticamente la fine dello stesso Matteo Salvini, o quella dei nemici, mi piace lasciare questo grande interrogativo”.

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L’artista, inoltre, ha precisato di non aver scelto il tema della sua opera perchè comunista, o comunque oppositore della linea del capo della Lega, ha anzi dichiaro di non credere nella sinistra, a suo modo di vedere le cose troppo tiepida, al massimo si definirebbe anarchico, insistendo nel dire di non voler esprimere con attraverso l’opera in questione alcuna appartenenza politica, sapendo benissimo in cosa non credere.

Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini che ha subito liquidato la notizia etichettando l’artista come qualcuno in cerca di pubblicità, definendo il tutto abbastanza squallido. “La scultura che mi raffigura – ha dichiarato Salvini attraverso un post comparso sulla sua pagina Facebook– mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all’odio ed alla violenza, altro che arte. Non vedo l’ora di tornare a Napoli – ha concluso l’ex ministro – per ammirare i fantastici presepi tradizionali, non queste porcherie”.

Dichiarazioni forti, come forte è l’immagine che viene fuori dall’opera di Salvatore Scuotto che di certo farà ancora parlare di se, contrapponendo ancor di più, se possibile, una parte all’altra, in un momento politicamente decisivo per le sorti future dell’Italia, a poche settimane dal importantissimo appuntamento elettorale in Emilia Romagna.

 

 

 

 

 

 

 

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