Proseguono le indagini sulle presunte irregolarità commesse dalla Società ArcelorMittal che gestiva l’Ilva di Taranto: perquisizione dei carabinieri in queste ore negli uffici delle acciaierie. Si verifica anche la Sicurezza sul lavoro.
Taranto: perquisizione dei carabinieri del Noe di Roma, con il Nucleo sulla sicurezza sul lavoro e gli agenti del Comando provinciale. Le indagini si svolgono in collaborazione con l’Ispra. nell’ambito delle indagini avviate dopo l’esposto dei commissari dell’ Ilva. Questa volta le verifiche riguardano le operazioni di bonifica nello stabilimento, la situazione generale della fabbrica, le attività di manutenzione finora eseguite e la sicurezza sul lavoro.
L’attenzione dei carabinieri di Roma e Taranto, è focalizzata su “un attento controllo dell’area a caldo” secondo fonti giudiziarie. L’indagine mira accerterà, secondo la Procura di Taranto, se c’è stato imboscamento delle materie prime, allo scopo di svuotare i depositi. Inoltre sono state eseguite le manutenzioni di legge. Gli impianti infatti potrebbero rappresentare un pericolo per i lavoratori. Infine è prevista una verifica complessiva di parchi minerali, nastri trasportatori, cokerie, agglomerato, altiforni e acciaierie in generale.
Nei giorni scorsi tra le Procure di Taranto e Milano c’è stato un intenso scambio di documenti per le due indagini che procedono parallele sul caso ArcelorMittal. Secondo fonti giudiziarie, “c’è pieno coordinamento e piena sintonia tra le due Procure nell’ambito dei rispettivi filoni investigativi. Non c’è alcun conflitto”. L’indagine milanese ipotizza i reati di distrazione di beni dal fallimento e di aggiotaggio informativo, oltre ad un fascicolo autonomo per omessa dichiarazione dei redditi su una società lussemburghese di ArcelorMittal. La Procura di Taranto indaga invece per i reati di Distruzione di mezzi di produzione e Appropriazione indebita.
Il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli coordina l’inchiesta con i pm Stefano Civardi e Mauro Clerici. Il caso è stato aperto dopo che la Società ha richiesto di recesso del contratto di affitto dell’ex Ilva. Arcelor Mittal fa sapere che rispetta il piano ambientale attraverso le parole di Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, in un’intervista al programma televisivo ad Agorà su RaiTre.
Intanto è il quinto giorno consecutivo di presidio alle portinerie dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto dalle ditte dell’indotto. O lavoratori e fornitori rivendicano il pagamento delle fatture. Confindustria ieri aveva parlato di pagamenti agli autotrasportatori nella quasi totalità della platea per il 70% del fatturato. Per le altre articolazioni dell’indotto le fatture sarebbero state pagate nell’ordine di circa il 50%.
Gli imprenditori che partecipano al presidio affermano invece che finora “sono arrivati pochissimi avvisi di pagamento” e si dicono “disorientati”. Le aziende dell’indotto stanno cercando di governare la situazione, secondo il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro. Regna il pessimismo e l’esasperazione da parte dei dipendenti in attesa delle mensilità loro spettanti. Le imprese dell’indotto rivendicano una identica valenza di fronte all’azienda siderurgica e respingono la suddivisione operata dalla stessa Ami fra aziende ritenute strategiche ed altre non strategiche.
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