Le bugie della Trenta finalmente svelate: non solo avrebbe usufruito dell’appartamento di cui era titolare il marito e per il quale è stata già presentata un’istanza di rinuncia – ma anche di un affitto agevolato.
Dopo le rimostranze del Movimento 5 Stelle – da sempre contro i privilegi di casta – i coniugi Trenta si sono messi subito all’opera per traslocare e lasciare la “casa del peccato”.
Ma i “peccatucci” non finiscono qui. Infatti, sembra che la Trenta non avrebbe solo approfittato dei suoi privilegi per usare l’appartamento, ma anche di un canone d’affitto molto agevolato. E che lei ha gonfiato non poco.
Il costo dell’affitto non era di “oltre 540 euro” al mese – come aveva dichiarato la Trenta – ma di 141,76 euro, secondo quanto risulta al Ministero della Difesa che ha scoperto altri “173,19 euro versati per l’utilizzo del mobilio”. In totale, quindi, parliamo di una cifra pari a 314,95 euro.
Sull’ennesima bugia di Elisabetta Trenta indaga la Procura militare.
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