Albero di Natale dalle origini: dimmi quando lo addobbi e ti dirò se sei felice

L’albero di Natale dalle origini agli addobbi: perché chi lo addobba prima è più felice? È recente come si pensa questa usanza o ha…radici più profonde?

Albero di Natale: perchè chi lo ddobba prima è felice e origini dell’usanza -meteoweek

La scienza lo dice: a Natale, chi decora la casa in anticipo è più felice. L’atmosfera natalizia fa tornare il buonumore perché immerge in un’atmosfera che sa di infanzia e ci fa ricollegare con il fanciullino che è in noi. È provato inoltre che la magica atmosfera del Natale, è in grado di allontanare, almeno in parte, le preoccupazioni della vita quotidiana.

Steve McKeown, psicologo e fondatore della McKeown Clinic, sostiene che calarsi nell’atmosfera del Natale fa mantenere i contatti con il bambino che è in noi, rilassandoci e sviandoci dalle nostre preoccupazioni:
Benché possa esserci una percentuale di ragioni sintomatiche per cui qualcuno voglia ossessivamente addobbare casa in anticipo, nella maggior parte dei casi si tratta di motivazioni nostalgiche o per resuscitare la magia del Natale. In un mondo pieno di stress e ansia – spiega lo psicologo Steve McKeown – la gente associa ciò che è correlato al Natale alla felicità, evocando forti sentimenti legati all’infanzia. Le decorazioni sono semplicemente un’ancora alle emozioni e all’eccitamento di quando eravamo bambini“.

La psicoterapista Amy Morin, invece, spiega come per alcune persone, i festeggiamenti di Natale sono anche un modo per ricordare qualcuno che si è amato e che non è più tra noi: “Guardare l’albero decorato fa venire in mente com’era la vita quando insieme si aspettavano i regali da scartare. Per chi ha perso qualcuno, le vacanze fanno tornare la mente ai bei tempi passati“.

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Non finisce qui: secondo la ricerca scientifica apparsa sul Journal of Environmental Psychology, decorare il pianerottolo con i festoni, aiuta a mantenere un buon rapporto coi vicini, che percepirebbero questo come un modo di essere più amichevoli.

Le origini dell’albero di Natale

Ma come nasce l’Albero di Natale, simbolo principe, ormai, di questa festa? Per i Celti, durante il solstizio d’inverno, i sempreverdi erano simbolo di lunga vita e resistenza contro la morte, e venivano decorati dopo il giorno più buio dell’anno come vittoria della luce sulle tenebre. Anche i Vichinghi addobbavano abeti con frutti come rito propiziatorio per il ritorno della luce solare. L’immagine dell’albero come simbolo del rinnovarsi della vita è quindi un tema presente nella cultura pagana, risalente alla Germania del XVI secolo.

Un albero di Natale poco laico? La leggenda dell’abete

Esiste però una leggenda risalente a circa mille anni prima, quella di San Bonifacio e dell’abete. Nell’Inghilterra del 680, il Santo si stava rivolgendo ad una popolazione germanica che stava per compiere un sacrificio umano sotto la “Sacra quercia”, dedicata al dio Thor.

Mentre intimava loro di non consumare quello scempio, un vento si abbatté sulla quercia, spezzandola. Così Bonifacio, vedendo un piccolo abete dietro la quercia, aggiunse: «Questo piccolo albero, un giovane figlio della foresta, sarà il vostro sacro albero questa notte. È il legno della pace, poiché le vostre case sono costruite di abete. È il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Osservate come punta diritto verso il cielo. Che questo sia chiamato l’albero di Cristo bambino; riunitevi intorno ad esso, non nella selva, ma nelle vostre case; là non si compiranno riti di sangue, ma doni d’amore e riti di bontà».

Ecco come, se il Presepe è un simbolo cristiano della nascita di Gesù, l’albero di Natale rappresenta pace e vita senza fine,e chissà… forse non è così laico come si pensa!

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