Su RaiTre è appuntamento con l’inchiesta. La puntata di stasera, lunedì 18 novembre prevede un focus sulla sicurezza di internet. Ecco quanto rivelato dall’ufficio stampa della Rai: “Decine di italiani sarebbero stati spiati abusivamente da un “trojan di Stato”. È stato un caso isolato o c’è una falla nel sistema delle intercettazioni telematiche? Spyware e malware sono stati utilizzati in questi anni da diversi governi in tutto il mondo anche per colpire oppositori politici, giornalisti e per la cosiddetta “sorveglianza di massa”. Report ha analizzato la legislazione di alcuni paesi, non solo europei e ha messo sotto osservazione anche la nostra: dal “Decreto Orlando” sino alla “Spazzacorrotti” del ministro Alfonso Bonafede. Infine, ha incontrato gli esperti del settore e i vertici di alcune aziende leader per capire chi ha comprato la nostra privacy in nome della sicurezza.
Nei giorni scorsi in Cina è stato lanciato a livello commerciale, anche per gli utenti, il 5G. Da qui a 20 anni a consegnare le nostre merci saranno corrieri-robot, potremo manovrare gru a chilometri e chilometri di distanza, operare un paziente da un continente all’altro e i nostri studenti non studieranno più sui vecchi libri di scuola. Da Shanghai, dove in occasione della fiera mondiale della telefonia sono state mostrate le principali innovazioni del nuovo standard, la Cina lancia la sua corsa alla supremazia tecnologica, battendo sul tempo gli Stati Uniti, che non sono rimasti a guardare.
A sviluppare le sperimentazioni sul 5G, anche in Italia, sono le due aziende cinesi Huawei e Zte, finite entrambe nel mirino dell’amministrazione americana di Trump. Cyber incidenti, sospetti di spionaggio e furto di proprietà intellettuale, quali sono i rischi del 5G? E perché l’Italia ha tentennato prima di mettere al sicuro le proprie infrastrutture strategiche in un mondo costantemente sotto attacco cyber? E, poi, siamo sicuri che una volta costruito il perimetro di sicurezza cibernetica non correremo più il rischio di finire ostaggio della tecnologia?
La Cassazione con una sentenza storica ha condannato il ministero della Difesa al pagamento dell’Imu sugli immobili ad uso abitativo presenti nel Comune di Fontana Liri perché questi non svolgono attività istituzionale. In totale in Italia gli immobili della Difesa utilizzati dal personale militare per esigenze di tipo abitativo sono circa 16 mila. Se per tali immobili vale lo stesso principio della non istituzionalità del bene, il ministero della Difesa quanto dovrebbe versare nella casse degli altri Comuni?”