Tatuaggio, spesso quando decidiamo per la prima volta di farci un tatuaggio, pensiamo se riusciamo a sopportare il dolore.
I tatuaggi sono sempre più diffusi (13,8% delle donne italiane e 11,7% degli uomini, il primo viene in genere richiesto attorno ai 25 anni – fonte assofarmaceutica ), ma non andrebbero presi alla leggera: in quest’articolo esamineremo i rischi e vi aiuteremo a capire quali sono le precauzioni di sicurezza e i modi più utili per prendersi cura di un tatuaggio.
Quali sono le parti del corpo in cui un tatuaggio fa più male?
I tatuatori avranno ascoltato questa domanda migliaia di volte: “quali sono le zone più sensibili e dove fa’ più male, quando sto facendo un tatuaggio?”. Le zone dove generalmente si sente meno male sono i polsi, il tricipite e le cosce, mentre i punti più dolorosi sono i piedi, il costato e il fondoschiena. Qui di seguito, ti indichiamo tutto quelli che devi sapere se hai deciso di farti un tatuaggio.
Per chi ancora non ha mai fatto sul proprio corpo un tatuaggio, per paura del dolore, polsi, tricipite e cosce, sono sofferenze sopportabili, in questi punti l’applicazione degli aghi, sono paragonabili ad un forte prurito, abbastanza gestibile. Il dolore si fa più intenso nella zona della Tibia e e ginocchio, dove comunque il dolore è abbastanza controllabile. Anche la zona pettorale, si avverte una sensazione di dolore intensa, m il male intenso si avverte sui piedi, mani e l’addome basso.
Scopri il grado di dolore dei tatuaggi. Esiste una tabella del dolore zona per zona
Questa tabella molto intuitiva, fa’ capire al meglio, quali sono le zone di dolore, quando si è sottoposti a tatuaggio. Si passa dalle zone verdi, quindi meno sensazione di sofferenza alle zone rosse, molto dolore, passando per il colore giallo, che rappresenta un dolore intermedio. Ovviamente, il grado di sofferenza è indicato in maniera generale, poiché non per tutti il dolore viene avvertito nella stessa maniera. La sofferenza degli aghi sono reazioni molto personali.
https://www.youtube.com/watch?v=6pEjjsO018Y
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A volte i tatuaggi non posso essere circoscritti a delle “zone di dolore” a noi gradite. I disegni scelti per la maggior parte dei casi, nei tatuaggi grandi, coinvolgono più parti del corpo. Come in questo video, che rappresenta una tatuaggio appena effettuato sul corpo di una ragazza, che ha interessato diverse parti del corpo.
Perché non tatuarsi: cosa comporta un tatuaggio
Tra i rischi da valutare ricordiamo:
- Reazioni allergiche. Gli inchiostri per i tatuaggi, soprattutto quello rosso, possono causare reazioni allergiche della pelle, che provocano un’eruzione cutanea pruriginosa nella zona tatuata. La reazione allergica può verificarsi addirittura diversi anni dopo il tatuaggio. Allergie simili possono verificarsi con inchiostri temporanei.
- Patologie infettive. Se l’attrezzatura usata per realizzare il tatuaggio è contaminata da sangue infetto, c’è il rischio di contrarre diverse malattie trasmesse dal sangue, come l’epatite B, l’epatite C, il tetano e (con minori probabilità) l’HIV, cioè il virus che provoca l’AIDS.
- Infezioni cutanee. I tatuaggi possono provocare infezioni batteriche locali, caratterizzate da rossore, gonfiore, dolore e dalla presenza di pus.
- Granuloma. Si tratta di piccoli nodulini che si formano sottopelle, a testimonianza di una reazione immunitaria del corpo verso una sostanza percepita come estranea.
- Cicatrici e cheloidi, che possono formarsi sia durante il disegno che durante l’eventuale rimozione.
- Complicazioni durante la risonanza magnetica. In rari casi i pazienti riferiscono gonfiore e bruciore sul tatuaggio a seguito di risonanza magnetica; l’effetto collaterale può assumere particolare rilevanza in caso di tatuaggi sul viso, per esempio trucchi permanenti.
- Non è possibile donare il sangue.